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Papa Francesco: Gesù risorge, e soccorre vecchi e nuovi schiavi

Così il Santo Padre nel suo Messaggio Urbi et Orbi per la Domenica di pasqua, 16 aprile 2017. “Attraverso i tempi – ha affermato il Pontefice – il Pastore Risorto non si stanca di cercare noi, suoi fratelli smarriti nei deserti del mondo. E con i segni della Passione – le ferite del suo amore misericordioso – ci attira sulla sua via, la via della vita. Anche oggi Egli prende sulle sue spalle tanti nostri fratelli e sorelle oppressi dal male nelle sue diverse forme”.

Gesù risorto dalla Croce è riferimento e si prende cura delle persone più sole, deboli, emarginate, rese schiave da forme di servitù e di sfruttamento antiche e moderne: quelle del lavoro, dei traffici e del commercio di persone. “Il Pastore Risorto – continua Papa Francesco – va a cercare chi è smarrito nei labirinti della solitudine e dell’emarginazione; va loro incontro mediante fratelli e sorelle che sanno avvicinarsi con rispetto e tenerezza e far sentire a quelle persone la sua voce, una voce mai dimenticata, che le richiama all’amicizia con Dio”.

Gesù risorto “Si fa carico di quanti sono vittime di antiche e nuove schiavitù: lavori disumani, traffici illeciti, sfruttamento e discriminazione, gravi dipendenze. Si fa carico dei bambini e degli adolescenti che vengono privati della loro spensieratezza per essere sfruttati; e di chi ha il cuore ferito per le violenze che subisce entro le mura della propria casa”.

Il Pontefice ha ricordato anche le persone vittime delle troppe guerre che affliggono il nostro pianeta, di persecuzioni politiche, “Il Pastore Risorto – ha affermato – si fa compagno di strada di quanti sono costretti a lasciare la propria terra a causa di conflitti armati, di attacchi terroristici, di carestie, di regimi oppressivi. A questi migranti forzati Egli fa incontrare dei fratelli sotto ogni cielo, per condividere il pane e la speranza nel comune cammino”.

Papa Francesco ha auspicato che nelle attuali “complesse e talvolta drammatiche vicende dei popoli, il Signore Risorto guidi i passi di chi cerca la giustizia e la pace; e doni ai responsabili delle Nazioni il coraggio di evitare il dilagare dei conflitti e di fermare il traffico delle armi”. Ha quindi ricordato i principali conflitti attualmente in corso nel mondo, pregando che Dio “in modo particolare sostenga gli sforzi di quanti si adoperano attivamente per portare sollievo e conforto alla popolazione civile in Siria, l’amata e martoriata Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte”, ricordando anche “l’ultimo ignobile attacco ai profughi in fuga che ha provocato numerosi morti e feriti”.

Il Pontefice ha pregato Dio anche di portare “pace a tutto il Medio Oriente, a partire dalla Terra Santa, come pure in Iraq e nello Yemen”, e nel “Sud Sudan, Sudan, Somalia e Repubblica Democratica del Congo, “che patiscono il perpetuarsi di conflitti, aggravati dalla gravissima carestia che sta colpendo alcune regioni dell’Africa”, e in “Ucraina, ancora afflitta da un sanguinoso conflitto”.

Il Santo Padre ha rivolto un pensiero anche ai paesi dell’America Latina, le cui società sono “talvolta segnate da tensioni politiche e sociali” dalla corruzione e da forti ingiustizie politiche e sociali “che in alcuni casi sono sfociate in violenza”, auspicando maggiore giustizia sociale, la continua “lotta contro la piaga della corruzione” e la costante “ricerca di valide soluzioni pacifiche alle controversie, per il progresso e il consolidamento delle istituzioni democratiche, nel pieno rispetto dello stato di diritto”.

Link Messaggio Urbi et Orbi

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