L’uomo eletto alla terza carica dello Stato italiano si muove con il treno – anche in seconda classe – con i mezzi pubblici, a piedi, e quando non è necessario o non lo richiede il protocollo istituzionale, senza scorta. Roberto Fico, eletto presidente della Camera il 25 marzo 2018, sta così mostrando in questi primi giorni dal suo incarico istituzionale, quale sia e debba essere, anche ai più alti vertici, lo stile dei politici Cinque Stelle. Uno stile tipico del M5S – già a partire da Di Maio e Di Battista – a cui la maggior parte dei cittadini vorrebbe che si ispirassero anche altri rappresentanti istituzionali, e tutti i parlamentari e senatori – di qualsiasi partito o schieramento – eletti grazie al voto democratico.
Perché i politici, espressione del paese che li elegge, dovrebbero essere persone per e tra la gente, non al di sopra, tra auto blu, scorte, viaggi di lusso, buvette, pranzi a tre stelle con prezzi da mensa, e tutta una serie di benefit – come direbbero alcuni – e di privilegi che la maggior parte di noi persino ignora. Fico a quanto pare ha anche comunicato la propria intenzione di rinunciare del tutto all’indennità: una scelta rigorosa, e che anche alcuni suoi elettori e sostenitori ritengono forse pure eccessiva, propendendo più per una riduzione che per un taglio globale.
Dal momento che un politico può bene avere diritto ad un compenso dignitoso, e ai rimborsi spese corretti e necessari per poter svolgere al meglio il proprio incarico senza condizionamenti. Certo, guardando ciò che avviene in altri paesi, anche con tenore di vita superiore al nostro, appare ovvio quanto i nostri politici – almeno quelli che le indennità le percepiscono interamente, quando non le cumulano con altri compensi incarichi – percepiscano stipendi tra i più alti al mondo.
Per citare solo alcuni esempi: in Svizzera – paese notoriamente con tenore e qualità di vita superiore all’Italia – i parlamentari percepiscono uno stipendio base di 26.000 franchi, che con le indennità di presenza giornaliera può arrivare mediamente a 66.000 franchi, pari in questo periodo a circa 56.000 / 57.000 euro. In Gran Bretagna – vedi quanto detto per la Svizzera – mediamente i parlamentari hanno una indennità di circa 96.000 euro. In Francia l’indennità media è di 85.000 euro. In Spagna addirittura hanno un salario medio di 34.000 euro. E in Italia ? Circa 170.000 euro in media. Lasciamo a voi fare eventuali valutazioni e confronti.
Oggi siamo di fronte ad un cambiamento reale, voluto dai Cinque Stelle e da chi li ha votati. Ma anche da molti elettori della Lega Salvini, e di altri partiti. Stanchi di una politica dei privilegi – non avremmo voluto ripeterci ma è la realtà di gran parte della nostra classe politica – e di gestione della cosa pubblica che finora è sembrata molto più orientata ad interesse personali personalistici e di cordate, che non all’interesse dello Stato e della comunità di cittadini. L’elezione di Roberto Fico alla Camera, e di Elisabetta Casellati alla presidenza del Senato, sono il primo effetto di un equilibrio possibile tra Lega e M5S, e del primo accordo tra Salvini e Di Maio. Un equilibrio che si spera porti alla formazione di un governo che sia realmente rappresentativo della volontà di cambiamento della grande maggioranza degli italiani.