Così Papa Francesco nel proprio tweet di ieri sull’account ufficiale @Pontifex_it.
“Ascoltiamo il grido di tanti fratelli sfruttati per traffici criminali: non sono merce, sono persone umane, e come tali vanno considerati”. Questo il testo del messaggio del Santo Padre, pubblicato con l’hashtag #EndHumanTrafficking ieri, lunedì 30 luglio 2018. Nella Giornata Mondiale contro la tratta di persone, istituita dall’Onu – Organizzazione delle Nazioni Unite, il Santo Padre ha condannato il traffico e lo sfruttamento di esseri umani.
Ascoltiamo il grido di tanti fratelli sfruttati per traffici criminali: non sono merce, sono persone umane, e come tali vanno considerati. #EndHumanTrafficking @M_RSezione
— Papa Francesco (@Pontifex_it) July 30, 2018
Una condanna espressa da Papa Francesco già domenica 29 luglio, dopo l’Angelus domenicale. Contro la “piaga” della tratta e sfruttamento di persone, e contro coloro che ne sono colpevoli. Il Santo Padre ha anche invitato a denunciare i casi di tratta e sfruttamento di esseri umani, e i colpevoli di tali crimini. Che riducono “in schiavitù molti uomini, donne e bambini con lo scopo dello sfruttamento lavorativo e sessuale, del commercio di organi, dell’accattonaggio e della delinquenza forzata”.
Papa Francesco: denunciare la tratta e lo sfruttamento di persone
Nel tweet di sabato 29 luglio il Pontefice è invece tornato a parlare della necessaria coerenza tra fede spirituale e fede reale, ovvero quella praticata con i propri comportamenti. “La santità – ha infatti affermato su @Pontifex_it – non riguarda solo lo spirito, ma anche i piedi che ci portano dai fratelli e le mani con le quali li aiutiamo”. Non possiamo quindi mostrare la nostra fede solo pregando. Dobbiamo andare tra le persone e aiutarle per come possiamo.
La santità non riguarda solo lo spirito, ma anche i piedi che ci portano dai fratelli e le mani con le quali li aiutiamo.
— Papa Francesco (@Pontifex_it) July 29, 2018