Il 2 marzo del 2018 moriva a 107 anni Milano il filosofo, pittore e critico d’arte Gillo Dorfles.
Angelo Eugenio Dorfles – poi detto Gillo – era nato a Trieste il 12 aprile del 1910, in quello che era il Regno Austroungarico. Figlio di un goriziano e di una donna di origine ebraica, si era laureato in medicina, specializzandosi successivamente in psichiatria. Ma il suo interesse non erano solo gli studi medici. Già dagli anni trenta aveva infatti studiato anche filosofia e varie discipline artistiche, tra cui la pittura, e l’estetica.
Nel 1934 si era avvicinato all’antroposofia di Rudolf Steiner, che molto influenzò la sua opera pittorica, orientandolo al misticismo. Nel 1948 aveva fondato il Movimento per l’arte concreta. Con lui come fondatori vi erano Galliano Mazzon, Gianni Monnet, Bruno Munari e Atanasio Soldati. Doefles contribuito significativamente alla nascita e lo sviluppo dell’estetica in italia nella seconda metà del ventesimo secolo. Di lui si ricordano in particolare il Discorso tecnico delle arti del 1952, Il divenire delle arti del 1959, e Nuovi riti, nuovi miti, del 1965.
Numerosi gli incarichi di insegnamento da lui ricoperti negli anni, principalmente tra Milano, Cagliari e Trieste. In una delle sue citazioni più conosciute, Gillo Dorfles spiega la propria idea di arte, come critico e studioso. “L’arte – afferma – non prescinde dal tempo per esprimere semplicemente lo spirito della Storia universale, bensì è connessa al ruolo delle mode e a tutti gli ambiti del gusto”. Nell’immagine – fonte Wikipedia – Gillo Dorfles è al Conservatorio di Milano nell’ambito della manifestazione MITO SettembreMusica. Immagine originale suFlickr.