L’Ordine dei Giornalisti lotta da anni per contrastare il fenomeno delle liti temerarie.
Esposti e denunce, e cause penali o civili, formalizzati con il solo obiettivo di intimidire o condizionare un cronista o un giornale, o di ricattarli. Per impedire ad esempio che verità scomode vengano pubblicate, o che si denuncino illegalità, corruzione e malaffari. Denunce e procedimenti strumentali, dicevamo, che causano pure un notevole appesantimento strumentale dell’apparato giudiziario del nostro paese. Nel mese di maggio il CNOG – Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, ha promosso un gruppo di interventi su tale grave questione.
Il Cnog si è riunito a Roma il 16 maggio scorso, e ha approvato all’unanimità questo testo, che ha guidato l’incontro della giornata. “Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, considerando l’abnorme numero di iniziative giudiziarie temerarie il cui scopo è quello di colpire la libertà di stampa, si impegna a mettere in campo strumenti idonei allo scopo di sostenere i giornalisti oggetto di azioni legali intimidatorie. Tali strumenti dovranno essere adeguati alla natura giuridica dell’Ordine. Il Cnog, inoltre, promuove su questo tema un’azione coordinata con gli altri enti di categoria.”