Sabato 20 luglio 2019, dopo una lunga malattia è morto un uomo di Giustizia. Un magistrato che con i suoi colleghi e collaboratori ha aiutato l’Italia a uscire da un vecchio sistema politico corrotto e affaristico. Purtroppo i loro sforzi e i loro successi non sono stati sufficiente per cambiare questo paese. Perché il malaffare, e la convinzione che corruzione e clientelismi siano normali, sono ancora oggi insiti nella mentalità di un certo tipo di politici, imprenditori, manager e cittadini.
Francesco Saverio Borrelli era nato a Napoli il 12 aprile del 1930. Si era laureato in giurisprudenza a Firenze con il giurista Piero Calamandrei, con una tesi con una tesi su Sentimento e sentenza. La passione per la musica accompagnava quella per il diritto: nel 1952 sia era così diplomato in pianoforte al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Nel 1955 era diventato magistrato, con il ruolo di pubblico ministero. Nel 1983 era stato nominato Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano, e nel 1988 procuratore. Nel 1999 era stato nominato procuratore generale della Corte d’appello di Milano, incarico che conservò fino alla pensione nel 2002.