I mobber sono personaggi egocentrici, egoisti, narcisisti e bugiardi patologici, anaffettivi. Con disturbi e comportamenti psicopatologici e sociopatologici. Hanno un profilo psicologico – e comportamenti – simile a quello dei truffatori. La loro principale patologia è il narcisismo, patologico appunto. Cercano in tutti i modi di legare a sé gli altri, utilizzarli, sfruttarli, mortificarli. Per convenienza e utilità ovviamente, e per avere vantaggi, premi e riconoscimenti lavorando il meno possibile.
L’altra leva che li spinge è l’esaltazione dei propri io, individualisti e egoisti. Gratificati dal sentirsi in questo modo più furbi e potenti degli altri. Che vorrebbero fossero ridotti a marionette in loro potere. Per arrivare a tali obiettivi, che è corretto definire patologici e perversi, utilizzano in modo distorto tutti gli gli strumenti della comunicazione. E tutte le possibili leve psicologiche. Dalle minacce, alle millanterie, alle false promesse, alle diffamazioni e calunnie, sulle persone e sui loro affetti. In base alle persone che devono al momento “gestire” e a cui sono indirizzate.
Anche la blandizie e la piaggeria, con chi considerano sul momento utile o “pericoloso” per i loro obiettivi e non gestibile, è una modalità comportamentale frequente. Con i “forti”, ovviamente, perché con i “deboli” gli unici strumenti sono i comportamenti minacciosi, aggressivi e offensivi. La menzogna è uno strumento costante. Pure quando sono messi di fronte alla realtà, o messi sotto accusa, i mobber continuano nelle proprie menzogne.
Giustificano e sostengono così le proprie bugie pregresse con altre nuove bugie, finché non riescono nel loro intento. Colpire fino a distruggere la propria vittima. Almeno fino a quando questa si sottrae – ad esempio abbandonando il lavoro, o quando i mobber stessi finiscono per pagare le conseguenze penali – e/o aziendali – dei propri reati. Da un punto di vista globale possiamo pure dire che i mobber hanno una percezione distorta della realtà, a proprio uso e consumo.
Una falsa percezione, basata solo sui propri interessi e obiettivi, e sulla “necessità” di difendere le proprie ripetute menzogne. E di coprire i propri comportamenti illegittimi e aggressivi. Sufficiente dire ad esempio che i mobber arrivano persino ad offendersi se le loro vittime si difendono. O se li portano in Tribunale. O quando i Giudici, come giusto e doveroso, svelano le loro colpe e li condannano. Parliamo di veri e propri deliri narcisistici e di onnipotenza. Sperare in ravvedimenti, correttezze tardive, o persino tardive scuse da soggetti simili, è a dir poco illusorio.