Il 16 settembre del 1925 nasceva a Itta Bena, Mississipi, Riley B. King.
Alcuni anni dopo sarebbe divenuto B. B. King, re del blues, uno dei più grandi musicisti conosciuti, innovatore nella musica e ispiratore di molti dei più grandi artisti contemporanei. Google lo ha ricordato lunedì scorso con un proprio Doodle B.B. King. Qui è invece possibile accedere all’archivio globale dei Google Doodles.
Con una lunghissima carriera, è stato uno dei più importanti esponenti della musica, e del blues in particolare, tra gli anni cinquanta del XX secolo e il XXI secolo. B.B. King e la sua chitarra – da lui chiamata Lucille – sono una icona della musica e del blues in particolare. Lucille è anche il titolo di un album registrato in studio da B.B. King e pubblicato nel 1968. L’album prende appunto il nome dalla sua chitarra, una Gibson ES 335 custom nera.
B.B. King ha vinto 14 volte il Grammy Award, considerato il premio Oscar della musica. Si è esibito con i più famosi artisti della scena internazionale, con incursioni tra vari differenti generi musicali. Hanno suonato con lui, tra gli altri Eric Clapton, Aretha Franklin, David Gilmour, Steve Winwood, Sheryl Crow, Stevie Ray Vaughan, Muddy Waters, Etta James, Chaka Khan, James Brown, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Ray Charles. La rivista Rolling Stone lo colloca al sesto posto tra i 100 più bravi chitarristi nella storia della musica.
L’infanzia nel Mississipi, lavorando nei campi di cotone e avvicinandosi alla musica gospel
King trascorse la propria infanzia con la madre e la nonna, e iniziò presto a lavorare nei campi di cotone. Lui stesso raccontava di essere pagato all’epoca 35 centesimi ogni 45 kg – 100 libbre – di cotone raccolto. Altrettanto presto nacque però in lui la passione per la musica, inizialmente come cantante nel coro gospel della chiesa locale. I suoi riferimenti musicali erano cantanti come Lonnie Johnson e T. Bone Walker, e musicisti jazz come Django Reinhardt e Charlie Christian.
Il trasferimento a Memphis, il lavoro alla radio e la genesi del suo pseudonimo B.B. King
Dopo essersi trasferito nel Tennessee a Memphis – considerata insieme a Nashville culla della musica americana moderna – King cominciò a perfezionarsi come chitarrista, insieme al cugino Bukka White, musicista country blues. Con il tempo King cominciò a collaborare come deejay con la radio cittadina WDIA, e arrivò a trasmettere anche propri pezzi musicali. In questi anni inizia a farsi chiamare The Blues Boy from Beale Street. Con alcune abbreviazioni successive, il suo pseudonimo divenne Blues Boy, che dalle iniziali divenne il B.B. che conosciamo.
L’ascesa musicale e il mito
In quegli anni, dal 1949, King comincia a collaborare con la casa discografica RPM Records di Los Angeles. Il suo produttore principale era Sam Phillips, il futuro fondatore della mitica Sun Records. Proprio negli anni cinquanta, King cresce di fama e come musicista, diventando uno dei protagonisti della musica Rhythm and blues. Sono di quel periodo successi come You Know I Love You, Every Day I Have the Blues, When My Heart Beats Like a Hammer, Whole Lotta Love, Woke Up This Morning, Sneakin Around, Please Love Me.
Nel 1962 King cambia casa discografica, registrando con la ABC Paramount Records. Due anni dopo, nel novembre 1964, King registra al Regal Theater di Chicago il famoso album Live at the Regal, che lo colloca definitivamente nell’empireo della musica.