Perché una Legge contro mobbing e mobber è necessaria e urgente, in un paese civile.
Il nuovo Governo è arrivato, tra polemiche e cambi di schieramenti, repentini o più o meno programmati da tempo. Sta cominciando a lavorare e ha tra le priorità, come naturale, ma manovra economica. Speriamo tra tali priorità vi sia – coerentemente pure con le dichiarazioni ufficiali – il sostegno al lavoro e ai lavoratori. La lotta contro le discriminazioni, lo sfruttamento, le illegalità piccole e grandi.
E contro la piaga del mobbing, che, possiamo pure dire, è purtroppo una delle tipicità del nostro paese. Lo mostrano le indagini che parlano a volte di oltre un milione e mezzo di mobbizzati – accertati – a volte di un lavoratore su cinque. In una società in cui la cultura prevalente – o almeno quella orientata da parte di chi non è vittima ma se mai fruitore di un sistema mobbing diffuso – è che il mobbing sia un falso problema, una percezione del lavoratore, una esagerazione di conflitti tutto sommato fisiologici e accettabili.
Tutto ciò rende una Legge contro il mobbing ancora più urgente. Perché non è solo necessario difendere i lavoratori, aiutare le aziende ad essere realmente socialmente responsabili e efficienti, e sanzionare i mobber / stalker che operano in tante realtà produttive e di servizi. C’è la necessità di un cambio e adeguamento di paradigma sociale, economico e culturale.
Auspichiamo quindi che il nuovo Governo – e i successivi se questo dovesse durare poco come molti prevedono – abbia il Disegno di Legge contro mobbing e mobber tra le priorità. Prevedendo pure interventi socioculturali per cambiare questo tipo di culture distorte. E potendo interventi legislativi e normativi che considerino i casi di mobbing accertato in modo paragonabile a lavori usuranti.