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Giornata Missionaria Mondiale 2019: chiamati ad andare in missione nel mondo

Domenica 20 ottobre 2019 si svolgerà la 93ma Giornata Missionaria Mondiale, nel Mese Missionario Straordinario.

Questo mese, come di consueto, è l’Ottobre Missionario, che quest’anno diventa Mese Missionario Straordinario. Chiamando i fedeli e riflettere sulla vocazione e necessità missionaria della Chiesa Cattolica, nelle quattro domeniche, ciascuna dedicata ad un tema missionario. Chiamati è il tema di domenica 6 ottobre. Attratti è invece l’argomento scelto per la successiva, il 13 ottobre. Solidali è il tema della domenica di celebrazione, il 20 ottobre. Mentre Inviati è il tema che conclude queste celebrazioni e riflessioni.

La Giornata Missionaria Mondiale è nata nel 1926, istituita da papa Pio XI. L’allora pontefice aveva accolto una proposta dell’Opera della Propagazione della Fede, che a sua volta aveva accolto quanto le aveva proposto il Circolo missionario del Seminario di Sassari. Celebrata in quello che è considerato il mese missionario, ovvero ad ottobre, invita fedeli e religiosi a riflettere e pregare per la Chiesa Cattolica, e a sostenere l’opera dei missionari e le nuove diocesi e parrocchie che creano nel mondo.

Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Missionaria Mondiale.

“La Chiesa – scrive il Pontefice nel proprio messaggio – è in missione nel mondo: la fede in Gesù Cristo ci dona la giusta dimensione di tutte le cose facendoci vedere il mondo con gli occhi e il cuore di Dio”. Allo stesso tempo “la speranza ci apre agli orizzonti eterni della vita divina di cui veramente partecipiamo”. Mentre “la carità che pregustiamo nei Sacramenti e nell’amore fraterno, ci spinge sino ai confini della terra – cfr Mi 5,3; Mt 28,19; At 1,8; Rm 10,18 -“.

La Chiesa Cattolica, spiega il Santo Padre, è “una Chiesa in uscita fino agli estremi confini”. Perciò è necessaria una “conversione missionaria costante e permanente. Quanti santi – afferma Papa Francesco – quante donne e uomini di fede ci testimoniano, ci mostrano possibile e praticabile questa apertura illimitata, questa uscita misericordiosa come spinta urgente dell’amore e della sua logica intrinseca di dono, di sacrificio e di gratuità – cfr 2 Cor 5,14-21 – ! Sia uomo di Dio chi predica Dio – cfr Lett. ap. Maximum illud -“.

In questo mese di ottobre 2019, ci troviamo di fronte ad una “provvidenziale coincidenza con la celebrazione del Sinodo Speciale sulle Chiese in Amazzonia”. Coincidenza che spinge il pontefice “a sottolineare come la missione affidataci da Gesù con il dono del suo Spirito sia ancora attuale e necessaria anche per quelle terre e per i loro abitanti”. Così “una rinnovata Pentecoste spalanca le porte della Chiesa affinché nessuna cultura rimanga chiusa in sé stessa e nessun popolo sia isolato ma aperto alla comunione universale della fede”.

Papa Francesco chiede che “nessuno rimanga chiuso nel proprio io, nell’autoreferenzialità della propria appartenenza etnica e religiosa”. Perché “La Pasqua di Gesù rompe gli angusti limiti di mondi, religioni e culture, chiamandoli a crescere nel rispetto per la dignità dell’uomo e della donna, verso una conversione sempre più piena alla Verità del Signore Risorto che dona la vera vita a tutti”.

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