Il Patto per la ricerca, presentato nel mese di ottobre 2019, articolato in dieci punti, ha l’obiettivo di rilanciare l’economia del nostro paese.
Per riuscirci, saranno rafforzate le collaborazioni “tra università, istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, Enti pubblici di ricerca e imprese”. Lo ha presentato alla Camera dei Deputati il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti. Per il quale oggi ci troviamo ad affrontare “le scommesse per un nuovo modello di sviluppo”. La presentazione è avvenuta in un convegno, inaugurato dal presidente della Camera Roberto Fico.
Hanno partecipato all’evento rappresentanti dell’imprenditoria, del mondo accademico e della ricerca, di delle imprese partecipate, e di associazioni di categoria.“Abbiamo lanciato in questo documento una serie di idee che serviranno per aprire un dibattito nazionale”, ha affermato il Ministro Fioramonti. Che le ha definite “dieci scommesse, sulle quali chiediamo al mondo delle imprese di ragionare”. Spiegando che nelle nelle prossime settimane il Miur comincerà a “sottoscrivere il Patto con le confederazioni di grandi imprese e piccole e medie imprese” interessate a parteciparvi.
“Alla base di tutto – ha spiegato Fioramonti – c’è un dramma italiano”. Quello della forzata migrazione di giovani” che dopo gli studi non possono trovare sbocchi nel nostro paese. “Ogni volta che un laureato lascia il nostro Paese – ha affermato il Ministro Fioramonti – noi perdiamo una persona che abbiamo formato con le nostre risorse e che poi ci farà concorrenza sui mercati internazionali, è un assegno da 250mila euro che versiamo sul conto di un altro Paese”.
Considerando inoltre che “In Italia, fra settore pubblico e privato, in ricerca e formazione si investe meno dell’1,4% del Pil del 2017”. L’Italia deve quindi “puntare tanto sulla centralità della ricerca e dei ricercatori per dare un nuovo modello di sviluppo”.
La necessità di incrementare le risorse per ricerca e sviluppo, e di aumentarne la sostenibilità sociale e ambientale.
Tra i dieci punti del Patto ci sono la ricerca e sviluppo, e la richiesta alle grandi aziende – soprattutto le società partecipate dallo Stato – di sostenerli. Con l’obiettivo di incrementare le risorse attuali, fino ad almeno il 3% degli utili delle aziende. Altro punto rilevante è la sostenibilità – produttiva e gestionale – delle aziende, attuate anche attraverso “ricerca e formazione sostenibile”. Link Un Patto per la ricerca, dieci punti per rilanciare l’economia italiana – Miur.
Miur un patto per la ricerca