La SSR, la TV pubblica Svizzera, ha deciso di collocare una parte dei propri dipendenti in Telelavoro – Home Office, per tutelare la loro salute e salvaguardare il proprio mandato di servizio pubblico.
La Direzione generale della SSR, si legge nel comunicato ufficiale, ha deciso di introdurre temporaneamente il Telelavoro – Home Office “a tutela della salute dei suoi collaboratori e per assicurare il proprio mandato di prestazione. Nel rispetto dell’efficacia aziendale, chiunque lo possa fare, dalla prossima settimana dovrà lavorare dal proprio domicilio”. Il provvedimento sarà in vigore fino all’inizio di aprile 2020.
“Il Coronavirus – si legge nella nota – si sta diffondendo sempre più, tanto in Svizzera che nel resto del mondo”. La Direzione generale della TV Svizzera ha preso questa decisione dopo una riunione straordinaria svoltasi nella mattinata di ieri, giovedì 12 marzo 2020, definendo “alcune misure supplementari che devono essere applicate in tutte le Unità Aziendali”.
Dalla comunicato ufficiale: “Prioritaria la capacità di esercitare il mandato”.
“Per la SSR – si legge nel comunicato ufficiale – la salute delle collaboratrici e dei collaboratori e la capacità di garantire le prestazioni previste dal mandato hanno la priora assoluta. L’art. 24 della Concessone assegna alla SSR un mandato di in tempo di crisi: per adempierlo devono essere adottate tutte le misure tecniche ed organizzative necessarie.
Ecco perché la SSR ha deciso di introdurre, a partire dalla settimana prossima, il Telelavoro – Home Office – obbligatorio per quelle collaboratrici e quei collaboratori la cui presenza non è indispensabile in azienda e il cui lavoro può essere svolto dal domicilio. Così facendo vengono meglio protetti quelle collaboratrici e quei collaboratori la cui presenza nelle Unità aziendali della SSR è invece essenziale per l’adempimento del mandato di prestazione. In questo modo vengono anche ridotti i contatti fisici diretti in ossequio alla norme comportamentali fissate dall’UFSP e saranno ancor più protetti tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori. La misura è prevista per il momento fino a domenica 5 aprile, ma potrà essere prolungata”.
Immagine di Paolo Centofanti.