Così Papa Francesco durante l’Angelus domenicale di ieri, terza Domenica di Quaresima. L’Angelus è stato trasmesso online dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, in Vaticano.
“In questi giorni – ha ricordato il Pontefice – Piazza San Pietro è chiusa, perciò il mio saluto si rivolge direttamente a voi che siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione.” Il Santo Padre ha affermato che “In questa situazione di pandemia, nella quale ci troviamo a vivere più o meno isolati, siamo invitati a riscoprire e approfondire il valore della comunione che unisce tutti i membri della Chiesa”.
Noi credenti, ha spiegato, “uniti a Cristo non siamo mai soli, ma formiamo un unico Corpo, di cui Lui è il Capo”. Una unione con Dio “che si alimenta con la preghiera, e anche con la comunione spirituale all’Eucaristia, una pratica molto raccomandata quando non è possibile ricevere il Sacramento. Questo – ha affermato – lo dico per tutti, specialmente per le persone che vivono sole.”
Papa Francesco ha rinnovato la propria “vicinanza a tutti i malati e a coloro che li curano. Come pure ai tanti operatori e volontari che aiutano le persone che non possono uscire di casa, e a quanti vanno incontro ai bisogni dei più poveri e dei senza dimora”. Ha ringraziato tutti coloro che stanno lottando per contenere questa epidemia da Coronavirus – Covid19 “per tutto lo sforzo che ognuno di voi fa per aiutare in questo momento tanto duro. Che il Signore – ha affermato – vi benedica, la Madonna vi custodisca; e per favore non dimenticatevi di pregare per me”.
“Non si deve fare il don Abbondio”, sopratutto in questo “tempo di pandemia”.
Papa Francesco ha ringraziato per la “creatività dei sacerdoti che pensano mille modi di essere vicino al popolo, perché il popolo non si senta abbandonato; sacerdoti con lo zelo apostolico, che hanno capito bene che in tempi di pandemia non si deve fare il don Abbondio”. Il Pontefice ha ricordato la Lombardia, così duramente colpita da questa epidemia.
“In questo momento – ha affermato – sta finendo a Milano la Messa che il Signor Arcivescovo celebra nel Policlinico per gli ammalati, i medici, gli infermieri, i volontari. Il Signor Arcivescovo è vicino al suo popolo e anche vicino a Dio nella preghiera. Mi viene in mente la fotografia della settimana scorsa: lui da solo sul tetto del Duomo a pregare la Madonna”.
Link Angelus sito Vaticano.