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Papa Francesco nella Veglia pasquale: “non abbiate paura, non temete” e non perdete la speranza

Papa Francesco ha iniziato la propria omelia per la Veglia pasquale invitando i fedeli a rispecchiarsi “nei sentimenti delle donne” che accorrono al sepolcro di Gesù. Donne che “avevano negli occhi il dramma della sofferenza, di una tragedia inattesa accaduta troppo in fretta”. Che “avevano visto la morte e avevano la morte nel cuore”. A questa sofferenza, “al dolore si accompagnava la paura. E poi i timori per il futuro, tutto da ricostruire. La memoria ferita, la speranza soffocata”.

In quel tragico momento, alla morte e sepoltura di Gesù Cristo “per loro era l’ora più buia, come per noi”, ha affermato il Pontefice. Però, ha sottolineato Papa Francesco, “in questa situazione le donne non si lasciano paralizzare”. Così “non cedono alle forze oscure del lamento e del rimpianto, non si rinchiudono nel pessimismo, non fuggono dalla realtà”. E così facendo “compiono qualcosa di semplice e straordinario: nelle loro case preparano i profumi per il corpo di Gesù”. Mentre “la Madonna, di sabato, nel giorno che verrà a lei dedicato, prega e spera. Nella sfida del dolore, confida nel Signore”.

E con il loro atteggiamento, senza farsi sopraffare dal dolore e vincere dalla disperazione, “queste donne, senza saperlo, preparavano nel buio di quel sabato «l’alba del primo giorno della settimana», il giorno che avrebbe cambiato la storia”. In quelle ore di preparativi e preghiere, “Gesù, come seme nella terra, stava per far germogliare nel mondo una vita nuova; e le donne, con la preghiera e l’amore, aiutavano la speranza a sbocciare”.

Come le donne del Vangelo, non dobbiamo cedere alla rassegnazione, e non dobbiamo perdere la speranza.

E proprio di speranza, in questa pandemia da Coronavirus, Papa Francesco ha voluto parlare nella sua omelia per la Veglia pasquale. “Quante persone – ha affermato con forza – nei giorni tristi che viviamo, hanno fatto e fanno come quelle donne, seminando germogli di speranza ! Con piccoli gesti di cura, di affetto, di preghiera”. Il Pontefice ha invitato tutti e non farsi sopraffare dalla paura e dallo scoraggiamento: “Non abbiate paura, non temete: ecco l’annuncio di speranza. È per noi, oggi. Sono le parole che Dio ci ripete nella notte che stiamo attraversando”.

“Coraggio, non arrendiamoci – ha anche affermato – Dio non ci ha lasciato soli”. Esortando tutti a “non cedere alla rassegnazione”, perché “possiamo sperare, con Dio nulla è perduto”. E ha continuato dicendo: “non cediamo alla rassegnazione, non mettiamo una pietra sopra la speranza”.

No agli aborti, e no alle guerre, perché c’è bisogno di pane, non di fucili.

“Basta guerre – ha affermato con forza Papa Francesco – Di pane, non di fucili abbiamo bisogno”. Ricordandoci che “In ogni Galilea” metaforica, ovvero “in ogni regione di quell’umanità a cui apparteniamo e che ci appartiene, perché tutti siamo fratelli e sorelle” dobbiamo portare “il canto della vita”. E ha esortato: “Mettiamo a tacere le grida di morte, basta guerre! Si fermino la produzione e il commercio delle armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno”.

Il Pontefice ha anche chiesto che cessino gli aborti, le morti di innocenti. “Cessino gli aborti – ha affermato – che uccidono la vita innocente. Si aprano i cuori di chi ha, per riempire le mani vuote di chi è privo del necessario”. Link Omelia per la Veglia pasquale, sito Vaticano.

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