Dopo il Regina Caeli di oggi, Domenica di Pentecoste, Papa Francesco ha affermato che “da una crisi come questa non si esce uguali, come prima: si esce o migliori o peggiori”.
Augurando a tutti una buona domenica di Pentecoste, il Pontefice ha affermato che “abbiamo tanto bisogno della luce e della forza dello Spirito Santo! Ne ha bisogno la Chiesa, per camminare concorde e coraggiosa testimoniando il Vangelo. E ne ha bisogno l’intera famiglia umana, per uscire da questa crisi più unita e non più divisa. Voi sapete – ha sottolineato Papa Francesco – che da una crisi come questa non si esce uguali, come prima: si esce o migliori o peggiori. Che abbiamo il coraggio di cambiare, di essere migliori, di essere migliori di prima e poter costruire positivamente la post crisi della pandemia”.
Possiamo dire che Papa Francesco ci ricorda una verità psicologica e comportamentale: difficilmente in emergenze e situazioni come questa le persone abbandonano la propria vera natura. Ad esempio chi non ha valori etici, né empatia, né rispetto di persone regole e leggi, accentua anziché ammorbidire tali comportamenti. Allo stesso tempo, le persone empatiche, oneste, sensibili, accentueranno la propria disponibilità verso gli altri, per aiutarli e – come avviene ad esempio per medici e operatori sanitari – e salvarne le vite.
Il Pontefice dopo il Regina Caeli, nella Giornata Nazionale del Sollievo, istituita “per promuovere la solidarietà nei confronti dei malati”, ha infatti rinnovato il proprio “apprezzamento a quanti, specialmente in questo periodo, hanno offerto e offrono la loro testimonianza di cura per il prossimo. Ricordo con gratitudine e ammirazione – ha affermato – tutti coloro che, sostenendo i malati in questa pandemia, hanno dato la loro vita. Preghiamo in silenzio per i medici, i volontari, gli infermieri, tutti gli operatori di salute e tanti che hanno donato la loro vita in questo periodo”.
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