Il mercato del lavoro svizzero si è risollevato bene dalla pandemia Covid-19 nel 2021
Berna, 07.01.2022 – Il 7° gennaio 2022 la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha pubblicato gli ultimi dati sul mercato del lavoro in Svizzera nel 2021. Anche nel 2021 l’andamento del mercato del lavoro è stato dominato dalla crisi del COVID-19. Stando ai rilevamenti della SECO, nell’anno in esame il tasso medio annuo di disoccupazione si attesta al 3,0%. Anche grazie al duplice aumento del numero di indennità giornaliere, alla proroga generale della durata di riscossione dell’indennità di disoccupazione, nonché a quella per le persone aventi diritto a prestazioni transitorie, la situazione economica delle persone disoccupate ha potuto essere consolidata, contribuendo così a ridurre l’intervento dell’aiuto sociale. Infine, anche a causa della pandemia, i servizi digitali dell’assicurazione contro la disoccupazione (AD) sono stati costantemente sviluppati.
Anche nel 2021 l’andamento del mercato del lavoro è stato dominato dalla crisi del COVID-19. Oltre agli influssi positivi della congiuntura (calo destagionalizzato della disoccupazione dal 3,3% al 2,4% sull’andamento annuo) anche lo strumento dell’indennità per lavoro ridotto (ILR) ha contribuito considerevolmente a compensare ed attenuare gli influssi negativi della crisi sulle imprese e sui lavoratori.
Retrospettiva: più indennità giornaliere e un maggior numero di eService dell’AD
Già dal mese di gennaio sia il numero di persone in cerca d’impiego registrate (261’499) che quello di disoccupati (169’753), che partiva da una soglia elevata, è diminuito costantemente. Soltanto nel mese di novembre si è osservato un rallentamento del calo dei disoccupati (a un livello basso di 116’244 persone) ovvero – per la prima volta nel corso dell’anno – è tornato a crescere il numero delle persone in cerca d’impiego, prevalentemente per motivi stagionali.
A fine dicembre 2021 il numero di disoccupati (121’728) era inferiore a quello di un anno prima di 41’817 unità ovvero del 25,6%. Rispetto ai dati di dicembre 2020, le persone in cerca d’impiego erano 209’676, una diminuzione di 50’642 unità (-19,5%). In confronto ai dati del mese di dicembre 2019, cioè poco prima dello scoppio della crisi di COVID-19, attualmente il numero di persone in cerca d’impiego fa registrare un aumento di 16’721 persone (+8,7%), mentre i disoccupati si attestano a 4’451 persone ossia +3,8%.
Nel 2021 la media annua del numero dei disoccupati ammonta a 137’614 persone ossia si attesta a un livello inferiore a quella del 2020 (-8’106 persone ovvero -5,6%). Nell’anno in esame, il tasso medio annuo di disoccupazione si attesta al 3,0%, valore che corrisponde a una live diminuzione rispetto al 2020 (3,1%).
Sempre nel 2021, in media le persone in cerca d’impiego sono state 228’930. Rispetto al 2020 ciò rappresenta un calo di 1’087 persone (-0,5%).
Il tasso di disoccupazione dei giovani (persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni) è in media inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto a quello dell’anno precedente e pertanto scende a una media annua del 2,5%. Invece il tasso di disoccupazione dei lavoratori più anziani (dai 50 ai 64 anni) è salito a una media annua del 3,0% (+0,1% rispetto al 2020).
Nel secondo anno della della crisi di COVID-19, l’ampio ricorso all’indennità per lavoro ridotto (ILR) ha stabilizzato l’occupazione. L’importo delle ILR versate era ancora circa la metà di quello dell’anno precedente. Nel corso della seconda ondata della pandemia di COVID-19, alla fine del 2020, il lavoro ridotto è nuovamente aumentato in modo significativo fino a raggiungere il picco annuale di 523’687 lavoratori nel febbraio 2021. Nei mesi successivi il numero di lavoratori che hanno riscosso l’ILR è sceso di nuovo in modo costante e significativo a causa dell’allentamento delle misure di politica sanitaria. Fino al mese di ottobre 2021 sono stati effettuati conteggi per 48’264 lavoratori, un dato che rappresenta il livello più basso dall’inizio della crisi nel marzo 2020. È probabile che questa cifra subirà un lieve rialzo, visto che che le aziende hanno tre mesi per inoltrare i conteggi dell’ILR.
A causa degli effetti del coronavirus, anche nel 2021 la Confederazione ha concesso all’assicurazione contro la disoccupazione un finanziamento supplementare straordinario pari alle indennità per lavoro ridotto versate agli aventi diritto. Secondo le stime attuali il fondo di compensazione dell’assicurazione contro la disoccupazione chiuderà l’esercizio 2021 con 14,03 miliardi di franchi di entrate (2020: 17,40 miliardi) e 14,25 miliardi di franchi di uscite (2020: 17,26 miliardi), con un disavanzo di pari a 0,22 miliardi di franchi (2020: eccedenza 0,14 miliardi).
Le entrate principali sono costituite dai contributi degli assicurati e dei datori di lavoro di 7,61 miliardi di franchi (2020: 7,46 miliardi), e dal contributo federale COVID-19 di 5,65 miliardi di franchi (2020: 9,19 miliardi). Le uscite principali comprendono l’indennità di disoccupazione, che nel 2021 ammontava a 6,75 miliardi di franchi (2020: 6,38 miliardi) e le indennità per lavoro ridotto di 5,65 miliardi di franchi (2020: 9,20 miliardi).
Nel 2020 e nel 2021 la durata massima di riscossione dell’indennità di disoccupazione è stata prorogata due volte. Le persone che tra i mesi di marzo e agosto 2020 hanno percepito l’ID hanno potuto ottenere fino a 120 indennità giornaliere supplementari. In più, tra i mesi di marzo e maggio 2021 sono state concesse fino a 66 indennità giornaliere aggiuntive. Ciò ha permesso di evitare situazioni di esaurimento del diritto all’ID nelle fasi della pandemia contraddistinte da un forte calo dell’offerta di lavoro. Numerosi lavoratori che hanno perso il posto durante la crisi sanitaria beneficiano così di una protezione assicurativa prolungata, ossia fino al 2022 e in certi casi fino al 2023. Le indennità giornaliere supplementari dell’AD hanno consolidato la situazione economica delle persone disoccupate, contribuendo così a ridurre l’intervento dell’aiuto sociale.
Nell’anno in esame, inoltre, a causa della pandemia l’AD ha costantemente sviluppato i suoi servizi digitali (eService) dedicati al lavoro ridotto, ampliandoli con successo su larga scala. Il nuovo eService «Iscrizione al servizio di collocamento (URC)», operativo dal 1° luglio 2021, ha raccolto alto gradimento. Un’iscrizione su due al servizio pubblico di collocamento avviene ormai online. Da quando è stato lanciato il primo eService nell’ambito del progetto eAD (aprile 2020) il portale lavoro.swiss ha fatto registrare un’impennata dell’utenza che consulta le offerte nella Job-Room. I servizi online dell’AD vengono utilizzati regolarmente da circa 80 000 persone in cerca d’impiego e da più di 30 000 imprese.
Disoccupazione: cifre del mese di dicembre 2021
I disoccupati registrati in dicembre 2021: secondo i rilevamenti effettuati dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), alla fine di dicembre 2021 erano iscritti 121’728 disoccupati presso gli uffici regionali di collocamento (URC), ossia 5’484 in più rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione è salito dal 2,5% nel mese di novembre al 2,6% nel mese in rassegna. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, il numero di disoccupati è diminuito di 41’817 unità (-25,6%).
Disoccupazione giovanile nel mese di dicembre 2021: il numero di giovani disoccupati (15-24 anni) è diminuito di 182 unità (-1,7%) arrivando al totale di 10’569, ciò che corrisponde a 7’125 persone in meno (-40,3%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Disoccupati di 50-64 anni in dicembre 2021: il numero dei disoccupati di 50-64 anni è aumentato di 1’691 persone (+4,7%), attestandosi a 37’754. In confronto allo stesso mese dell’anno precedente ciò corrisponde a una diminuzione di 7’776 persone (-17,1%).
Persone in cerca d’impiego nel mese di dicembre 2021: complessivamente le persone in cerca d’impiego registrate erano 209’676, 3’327 in più rispetto al mese precedente e 50’642 (-19,5%) in meno rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Posti vacanti annunciati nel mese di dicembre 2021: il 1° luglio 2018 è stato introdotto in tutta la Svizzera l’obbligo di annunciare i posti vacanti per i generi di professioni con un tasso di disoccupazione pari almeno all’8%; dal 1° gennaio 2020 questo valore soglia è stato ridotto al 5%. Il numero dei posti annunciati all’URC è diminuito in dicembre di 3’021 raggiungendo le 47’531 unità. Dei 47’531 posti, 33’503 sottostavano all’obbligo di annuncio.
Lavoro ridotto conteggiato nel mese di ottobre 2021: nel mese di ottobre 2021 sono state colpite dal lavoro ridotto 48’264 persone, ovvero 4’291 in meno (-8,2%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende colpite è diminuito di 1’111 unità (-12,3%) portandosi a 7’917. Il numero delle ore di lavoro perse è diminuito di 296’129 unità (-11,7%), portandosi a 2’227’061 ore. Nel corrispondente periodo dell’anno precedente (ottobre 2020) erano state registrate 12’812’300 ore perse, ripartite su 219’388 persone in 22’853 aziende.
Persone che hanno esaurito il loro diritto all’indennità nel mese di ottobre 2021: secondo i dati provvisori forniti dalle casse di disoccupazione, nel corso del mese di ottobre 2021, 2’539 persone hanno esaurito il loro diritto alle prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione.