Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso: insediato il tavolo tecnico.
“Quando si parla di lavoro sommerso in realtà si affrontano una serie di situazioni interconnesse fra loro, che spesso coesistono e si sovrappongono: dai lavoratori in condizione di clandestinità, al caporalato, alla mancata dichiarazione delle effettive ore di lavoro, al ricorso fraudolento al lavoro autonomo, fino alla pretesa di restituzione di parte del compenso”. Queste le parole del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, che oggi ha presenziato al primo incontro del Tavolo tecnico istituito con Decreto Ministeriale n. 32 del 24 febbraio scorso, che si pone l’importante obiettivo di elaborare un Piano nazionale di contrasto al lavoro sommerso.
“Il fenomeno presenta diverse caratteristiche a seconda dei comparti coinvolti – ha aggiunto il Ministro – tanto per le tipologie di impiego, quanto per i territori geografici interessati. Il denominatore comune resta la violazione totale o parziale della normativa in ambito lavoro, sicurezza e fiscalità”.
L’approvazione del Piano nazionale di lotta al lavoro sommerso rientra tra gli interventi previsti dal PNRR nella parte di competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il Tavolo tecnico avrà quindi tempo fino al 15 ottobre 2022 per elaborare il Piano nazionale, che dovrà poi essere attuato entro la fine di quest’anno, tramite un apposito Decreto Ministeriale. Il Tavolo tecnico garantirà nei prossimi mesi la corretta e puntuale elaborazione del Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso e fra le varie funzioni delineerà un’opportuna strategia d’indirizzo dell’attività ispettiva; studierà forme e modalità concrete di denuncia da parte dei lavoratori costretti a lavorare in condizioni di lavoro irregolare e favorirà il dialogo e la collaborazione con le parti sociali.
“Al lavoro del tavolo si affiancherà costantemente un confronto con le parti sociali che riteniamo prezioso e che rappresenta – ha concluso Orlando – attraverso il dialogo sociale un ruolo di rilievo per raggiungere gli obiettivi che la Commissione Europea si è posta in termini di lotta al lavoro sommerso e sarà di grande aiuto per le attività di questo Tavolo tecnico. Contrastare il lavoro nero in tutte le sue forme è un’assoluta priorità, perché le conseguenze si ripercuotono nell’immediato sulla salute e sicurezza dei lavoratori, ma anche nel futuro, ponendoli spesso in una condizione di povertà in termini previdenziali”.
I componenti del tavolo tecnico.
Il tavolo tecnico è composto dal dott. Romolo De Camillis (con funzione di coordinatore), dott.ssa Tatiana Esposito, dott.ssa Anita Pisarro del Ministero del Lavoro, dalla vice pref. Cristina Ciciriello del Ministero dell’Interno, dal dott. Stefano Scarpetta – Direttore Lavoro e Affari sociali dell’Ocse, dal col. Paolo Consiglio della Guardia di Finanza, dalla dott.ssa Gabriella Di Michele dell’Inps, dal dott. Agatino Cariola dell’Inail, dal dott. Orazio Parisi dell’INL, dal gen. Gerardo Iorio del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro, dalla dott.ssa Eliana Viviano della Banca d’Italia, dal dott. Raffaele Tangorra di Anpal, dott. Manuel Marocco, prof. Emilio Reyneri, prof. Marco Lai, prof.ssa Laura Calafà, prof.ssa Madia D’Onghia, dott. Marco Omizzolo, dott. Giuseppe Roma, prof. Vando Borghi, prof. Giulio Zanella, dott.ssa Alessandra Ingrao e dott.ssa Mariarita Giliberto in qualità di esperti, oltre che dal dott. Gennaro Caiazzo in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Inoltre il Tavolo si avvale del supporto di un gruppo tecnico di cui fanno parte dott. Oreste Nazzaro, dott. Edoardo Di Porto e dott.ssa Anna Chiara Giorio.