Giornale Online Direttore Paolo Centofanti

Scuola e università

Ucraina: quale accoglienza da università e enti di ricerca

Mur-universita

Ucraina: le indicazioni del Mur per il sistema della formazione superiore e della ricerca.

Il ministro dell’università e della ricerca Maria Cristina Messa ha inviato a rettori, presidenti degli enti di ricerca e Afam una nuova circolare per spiegare le misure di accoglienza e le disposizioni in relazione alla attuale crisi umanitaria in Ucraina.

Il ministro Messa, ha ricordato alle università, alle accademie Afam e agli enti di ricerca come anche al sistema della formazione superiore e della ricerca sia richiesto uno sforzo particolare per garantire “l’attuazione delle prime misure per promuovere l’accoglienza di coloro che sono costretti ad abbandonare i territori interessati dal conflitto”.

Questa è la seconda lettera inviata, dopo la precedente del 27 febbraio. Ad oggi hanno risposto 45 tra Università, Scuole di alta specializzazione, Collegi universitari di merito, Enti di ricerca e Istituzioni del sistema Afam. Che si sono resi disponibili ad accogliere circa 420 tra studenti, ricercatori e professori, e hanno garantito 182 borse di studio o di ricerca.

In questa nuova lettera, il ministro Messa ha ricordato che il Fondo da 500 mila euro, previsto nel decreto legge sulla crisi in Ucraina approvato il 28 febbraio dal Governo, è stato istituito per “promuovere iniziative di sostegno agli studenti ucraini o aderenti al programma Erasmus+, presso università e istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, nonché ai dottorandi, ai ricercatori e ai professori ucraini, che partecipino, a qualsiasi titolo, alle attività delle predette università e di enti di ricerca”. In sede di conversione, ha aggiunto, “un emendamento governativo prevede l’incremento dello stanziamento a un 1 milione di euro e l’estensione delle misure ai soggetti, anche di altre nazionalità, ai quali, in conseguenza di crisi politiche e militari in atto, sia stata concessa la protezione internazionale, anche temporanea. Tale contributo costituisce, quindi, un primo concreto segno di vicinanza e solidarietà della comunità scientifica ed accademica italiana rispetto alla crisi in atto”.

La titolare del dicastero dell’università e della ricerca ha anche ricordato la necessità di garantire la tutela dei diritti accademici degli studenti in arrivo dall’Ucraina, nel “rispetto del fondamentale diritto allo studio”.

Nella lettera il ministro Messa ha anche affrontato la questione delle collaborazioni in corso con la Federazione Russa e con la Bielorussia. E in ragione delle misure restrittive dell’Unione europea e delle correlate indicazioni del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in tema di viaggi nei due Paesi, ha invitato rettori e presidenti, “nel rispetto dell’autonomia accademica e di ricerca, a voler considerare la sospensione, per motivi di sicurezza, delle attività di mobilità collegate ai programmi di doppio titolo e titolo congiunto, privilegiando al riguardo le attività formative a distanza”.

Li ha invitati, inoltre, “a sospendere ogni attività volta alla attivazione di nuovi programmi di doppio titolo o titolo congiunto” e ha ricordato che “dovranno essere sospesi quei progetti di ricerca in corso con istituzioni della Federazione Russa e della Bielorussia che comportino trasferimenti di beni o tecnologie dual use, ovvero siano altrimenti colpiti dalle sanzioni adottate dall’Unione Europea”.

“Resta, inoltre, fermo il dovere di osservare le disposizioni adottate tanto a livello europeo, quanto negli altri organismi multilaterali di cui l’Italia è parte, rispetto a collaborazioni istituzionali in cui siano presenti la Federazione Russa e la Bielorussia” ha sottolineato infine il ministro Messa confidando nella “capacità della nostra comunità di dimostrarsi, anche rispetto a questi drammatici eventi, unita, solidale e responsabile”.

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