Il ministro Orlando: “non può funzionare un’Europa che discuta prima di regole economiche e solo dopo valuti gli effetti sociali”.
Così il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando giovedì scorso a Madrid, durante la conferenza stampa che ha chiuso i lavori per la Conferenza ministeriale sull’Economia sociale. L’evento è stato promosso dalla vicepresidente del Governo e ministra del Lavoro e dell’Economia Sociale della Spagna, Yolanda Diaz, per celebrare il decimo anniversario della legge spagnola su questo tema.
Orlando ha affermato che ”non può funzionare un’Europa che discuta prima di regole economiche o finanziarie e solo dopo valuti gli effetti sociali”. Spiegando che in un momento come quello attuale “la coesione sociale è fondamentale, il tema di quali sono gli effetti sociali e l’impatto sui lavoratori e gli squilibri che si determinano è un tutt’uno alla risposta che l’Ue deve dare anche alla guerra”.
Nella mattina Orlando è intervenuto alla tavola rotonda L’Economia Sociale nell’agenda delle Istituzioni comunitarie e in altri Stati membri, con la ministra Diaz, la ministra del Lavoro portoghese Ana Mendes Godinho, la sottosegretaria francese per l’Economia sociale e solidale, Olivia Grégoire e il Commissario Ue per l’Occupazione e i Diritti Sociali, Nicolas Schmit. L’evento si è svolto al Museo Reina Sofia di Madrid.
Subito dopo nella sede del Ministero del Lavoro spagnolo ha avuto luogo un incontro trilaterale tra i Ministri del Lavoro di Spagna, Italia e Portogallo. Incontro che si concluso con una conferenza stampa congiunta.
“Crediamo che l’aggravamento della crisi sociale che determinerà la guerra – ha affermato Orlando – dopo la condizione già difficile determinata dal Covid, necessiti di risposte comuni nelle politiche di bilancio, negli strumenti che accompagnino la transizione, che segnalino gli squilibri sociali che si vengono a realizzare nei diversi Paesi. L’economia sociale è un punto qualificante della collaborazione tra i nostri Paesi ed è prima di tutto un modello di giustizia e di democrazia economica”.
La giornata istituzionale, spiega il dicastero del Lavoro e delle Politiche Sociali è stata una opportunità “anche per illustrare le priorità per il 2022 della Presidenza italiana del Comitato di Monitoraggio della Dichiarazione di Lussemburgo sull’Economia Sociale e per una riflessione sulle transizioni ecologica e digitale che necessariamente devono portare a un importante ripensamento del sistema di welfare e del lavoro in tutti gli ambiti”.