Papa Francesco: “La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società”.
Così il pontefice dopo l’Angelus in piazza San Pietro di ieri, Domenica 27 febbraio 2022, è tornato a chiedere di interrompere il conflitto. Il giorno prima, sabato 26, ha consacrato l’Ucraina e la Russia al cuore di Maria Vergine. E due anni fa, aveva elevato la supplica per la fine della pandemia da Covid-19.
“È passato più di un mese dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina – ha affermato dopo l’Angelus di ieri- dall’inizio di questa guerra crudele e insensata che, come ogni guerra, rappresenta una sconfitta per tutti, per tutti noi”. Perché è necessario “ripudiare la guerra, luogo di morte dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono”.
Una guerra “non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società”, – ha spiegato il Papa, spiegando come dall’inizio di questo conflitto un bambino su due sia stato costretto ad abbandonare l’Ucraina. Una fuga necessaria per salvarsi , che significa però “distruggere il futuro”, e “provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra – ha esclamato Papa Francesco con forza – atto barbaro e sacrilego!”
Non abituarsi alla guerra e anzi abolirla, per non autodistruggersi.
I conflitti, ha spiegato, non sono inevitabili, e “non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani” a non far accadere nuove guerre. Perché se dopo questo conflitto non cambieremo la mentalità per cui i conflitti sarebbero inevitabili, o persino normali, “saremo in qualche modo tutti colpevoli”.
Colpevoli anche di non capire, “di fronte al pericolo di autodistruggersi” degli attuali armamenti, che è diventato necessario “abolire la guerra”, e “cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”.
Papa Francesco ha manifestato la sua preghiera “per ogni responsabile politico di riflettere su questa necessaria abolizione. “E guardando alla martoriata Ucraina” ha chiesto “di capire che ogni giorno di guerra peggiora la situazione per tutti”. Ha quindi ripetuto il suo precedente appello all’interruzione delle ostilità: “basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace!”
Il pontefice ha invitato tutti, “senza stancarci”, a pregare “la Regina della pace, alla quale abbiamo consacrato l’umanità, in particolare la Russia e l’Ucraina, con una partecipazione grande e intensa, per la quale ringrazio tutti voi. Preghiamo insieme. Ave Maria…”.