Anche il Senato ha approvato ieri definitivamente la legge sulla cosiddetta doppia laurea.
Messa: superiamo una legge del 1933 per dare più opportunità ai giovani.
Il Senato ha approvato ieri, Mercoledì 6 aprile 2022, in via definitiva, il disegno di legge che consente di iscriversi contemporaneamente a due differenti corsi di laurea, di laurea magistrale o di master, anche in diverse università, scuole o istituti superiori ad ordinamento speciale.
Il decreto abolisce un precedente anacronistico Regio Decreto del 1933, e prevede una omologa possibilità anche per due corsi di diploma accademico, di primo o di secondo livello, da svolgere nelle istituzioni Afam – alta formazione artistica, musicale e coreutica. Non sarà invece possibile iscriversi a due corsi di laurea della stessa classe o a corsi di specializzazione medica.
L’Italia si allinea così a quanto previsto negli altri Paese. Il ministro dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa ha affermato che “l’approvazione di questo provvedimento rappresenta un grande risultato che consente al nostro Paese di fare un passo in avanti nella formazione universitaria, in linea con il contesto internazionale. Vorrei prima di tutto ringraziare i parlamentari per la loro determinazione nel portare fino in fondo questo lavoro. Garantiamo così ai giovani di poter avere anche questa opzione, che una legge del 1933 rendeva impossibile”.
Dopo l’approvazione definitiva di ieri, entro sessanta giorni il Ministro dell’Università e della Ricerca, previo parere della Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), del Consiglio universitario nazionale (CUN) e del Consiglio nazionale degli studenti universitari (CNSU), adotterà uno specifico decreto che definirà modalità e criteri con cui gli studenti potranno iscriversi a due corsi universitari. “Particolare attenzione” – spiega il Ministero dell’Università e della Ricerca, sarà data “ai corsi che richiedono la frequenza obbligatoria, e per favorire il conseguimento di titoli finali doppi o congiunti”.
“Come ministero stiamo già lavorando per fornire quanto prima indicazioni agli atenei per consentire una prima applicazione della legge”, ha spiegato il ministro Messa che ha precisato che questo decreto “si inserisce in un pacchetto di riforme per l’università che stiamo portando avanti, da quella delle classi di laurea che punta sulla interdisciplinarietà a quella sulle lauree abilitanti per le professioni, per rendere il nostro sistema meno rigido e più rivolto alle esigenze e alle necessità formative delle studentesse e degli studenti”.
Previsto un successivo periodo di valutazione della riforma, quattro mesi dopo la conclusione del terzo anno accademico successivo a quello di entrata in vigore del provvedimento legislativo: il Ministro dell’università e della ricerca presentera alla Camera e al Senato una relazione sullo stato di attuazione della legge e una valutazione dell’impatto didattico e accademico.