Importante Sentenza della Corte di Cassazione: il mobbing è stalking.
Stalking aggravato dall’abuso dell’autorità del superiore gerarchico.
La Corte di Cassazione, con Sentenza della Quinta sezione penale 12827/22, pubblicata il 5 aprile , ha emesso una nuova importante sentenza, che mostra come comportamenti persecutori che spesso vengono categorizzati come differenti, ovvero il mobbing e lo stalking, in realtà coincidano. E come il mobbing coincida in determinati casi con il reato di stalking, reato aggravato dalla enorme disparità dell’equilibrio di rapporti tra azienda, datore di lavoro e manager e superiori gerarchici da una parte, dall’altra del dipendente.
La Cassazione ha quindi statuito che gli atti di mobbing possono integrare il reato di comportamenti persecutori previsto dall’articolo 612 bis del Codice Penale, configurando il delitto di stalking, aggravato appunto dall’abuso di autorità del superiore o dei superiori gerarchici.
L’efficienza produttiva, vera o presunta, non può essere ottenuta umiliando i dipendenti.
Stabilendo che «rientra negli atti persecutori la condotta di chi punta a dimostrare ostilità verso il dipendente, attraverso la mortificazione e l’isolamento”. E anche che “l’efficienza” produttiva, vera o presunta che sia, non può certo “essere raggiunta attraverso l’umiliazione dei dipendenti”.
Perché si configuri lo stalking sul lavoro, è inoltre sufficiente il dolo generico: non è nemmeno necessario che i comportamenti minacciosi o comunque molesti siano mirati ad un fine specifico: è sufficiente che determinino nel lavoratore che ne è vittima uno stato di ansia o di timore, che determinino o un cambiamento delle sue abitudini di vita.
Già la precedente Sentenza, Quinta Sezione Penale Corte di Cassazione, n. 31273 del 14 settembre 2020, depositata il 9 novembre 2020, presidente Pezzullo, giudice estensore Tudino, aveva statuito che “nessuna obiezione sussiste, in astratto, alla riconduzione delle condotte di mobbing nell’alveo precettivo di cui all’art. 612 bis del Codice Penale, ove quella mirata reiterazione di plurimi atteggiamenti, convergenti nell’esprimere ostilità verso la vittima e preordinati a mortificare e a isolare il dipendente nell’ambiente di lavoro, elaborata dalla giurisprudenza civile come essenza del fenomeno, sia idonea a cagionare uno degli eventi delineati dalla norma incriminatrice”.
Petizione per una Legge anti mobbing
Ricordiamo, per chi non lo sapesse, e invitiamo a firmare la Petizione per arrivare finalmente in Italia ad avere una Legge contro Mobbing e mobber, e a sostegno delle vittime. Questo il link, sulla piattaforma Change.org. dove abbiamo lanciato la petizione.
Ricordiamo inoltre le consuete esclusioni obbligatorie. Vedi il sito web dedicato: