Il Pontefice durante la Via Crucis: dove c’e l’odio fiorisca la concordia.
Così Papa Francesco nella sua preghiera conclusiva della Via Crucis di questa sera di Venerdì Santo, 15 aprile 2022. Una celebrazione a cui hanno partecipato, stazione dopo stazione, fedeli che rappresentano le varietà di famiglie e le difficoltà, anche estreme e drammatiche, che troppo spesso devono affrontare. Quali ad esempio la perdita del lavoro, o di un coniuge, figli venuti a mancare o con patologie invalidanti, e il grande amore che spinge ad adottare altri figli quando già se ne hanno molti.
Irina, ucraina e Albina, russa: due infermiere che hanno partecipato insieme alla Via Crucis.
Fedeli e famiglie che oggi purtroppo devono affrontare la guerra, come accade in Ucraina, e l’odio che ne deriva, con la paura che sia impossibile tornare alla pace, e perdonare il male, le distruzioni e le sofferenze. E alla tredicesima stazione hanno portato simbolicamente la croce proprio due famiglie le cui madre rappresentano questo dramma: Irina, ucraina e Albina, russa, due infermiere del Campus Biomedico, che hanno preso parte alla Via Crucis, come esempio di possibile e necessaria convivenza, amicizia, solidarietà e perdono. E come esempio delle sforzo degli operatori sanitari in questa guerra, dopo la “guerra” contro la pandemia da Covid-19.
“La morte intorno”, recita la preghiera della Via Crucis, che parla della “difficoltà di riconciliarsi”, e di “terre diventate tenebrose come il Golgota”. In una guerra in cui “la vita che sembra perdere di lavoro. Tutto cambia in pochi secondi. L’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gl abbracci, le amicizie … tutto. Tutto perde improvvisamente valore”.
Spogliarsi “dell’uomo vecchio, corrotto” e rivestirsi dell’uomo nuovo, creato secondo la giustizia e la santità”.
Nella preghiera conclusiva della Via Crucis, Papa Francesco ha pregato Dio che “ogni casa rifletta il volto della Chiesa, la cui legge suprema è l’amore”. E per di aiutarci quindi “a spogliarci dell’uomo vecchio, corrotto dalle passioni ingannatrici”, e a “rivestirci dell’uomo nuovo, creato secondo la giustizia e la santità”.
Nella sua preghiera ha anche chiesto al Signore di far sentire la propria voce “nel silenzio della morte e della divisione”, e di insegnarci “a fare pace, ad essere fratelli e sorelle”, e a “ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare”. A farci capire come “seguire progetti di pace”. Di indurre “gli avversari a stringersi la mano” per arrivare al “perdono reciproco”. E di disarmare “la mano alzata del fratello contro il fratello” che “dove c’e l’odio fiorisca la concordia”.