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Conferenza stampa del premier Draghi a Washington

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Conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Draghi a Washington.

Discorso introduttivo, Mercoledì 11 maggio 2022.

Buongiorno a tutti.
Questo incontro è l’occasione per fare una prima valutazione su questa visita. Voglio intanto ringraziare il presidente Biden e tutta l’Amministrazione americana per questa accoglienza veramente splendida. L’incontro di ieri con il Presidente Biden è andato molto bene. Il Presidente Biden ha ringraziato l’Italia per essere un partner forte, un alleato affidabile, un interlocutore credibile. E io l’ho ringraziato per il ruolo di leadership che sta esercitando in questa crisi e anche la grande collaborazione che c’è stata con tutti gli alleati.

In questo incontro siamo stati d’accordo sul fatto che occorra continuare a sostenere l’Ucraina, a far pressioni su Mosca e occorra anche, però, cominciare a chiedersi come si costruisce la pace. Il percorso negoziale è molto difficile, ma il primo punto è come costruire questo percorso negoziale. Un punto molto importante è che questa pace deve essere la pace che vuole l’Ucraina, non una pace imposta né da un certo tipo di alleati né da altri.

Al presidente Biden ho anche presentato, descritto l’esigenza di prendere delle decisioni, provvedimenti per affrontare il problema dei prezzi dell’energia e la disponibilità di energia. Il problema dei prezzi dell’energia, non dimentichiamo, è iniziato prima della guerra, si è poi acuito ma la cosa fondamentale è che è una situazione che si è aggravata nel corso di un anno e mezzo prima della guerra. Va quindi affrontata insieme.

L’Italia è stata molto attiva nel diminuire la dipendenza dal gas russo, specialmente in prospettiva. Ho anche ricordato al Presidente Biden un tema di cui abbiamo parlato tante volte e cioè la possibilità di mettere un tetto al prezzo del gas. L’ipotesi è stata accolta con favore, anche se l’Amministrazione americana sta riflettendo più su un tetto al prezzo del petrolio che su un tetto al prezzo del gas. In ogni caso si è deciso che ne riparleremo presto insieme.

In tutto questo abbiamo tenuto a ricordare che ogni iniziativa, ogni provvedimento che si prende sul fronte del gas, e in alcuni altri Paesi su quello del petrolio e addirittura del carbone, che aiuti a superare questo momento di transizione di crisi, non deve andare a detrimento degli investimenti sulle rinnovabili. Non deve andare a detrimento degli obiettivi di transizione ecologica che ci siamo tutti prefissi e che devono rimanere fissi.

Questo significa, specialmente per noi e probabilmente anche per gli Stati Uniti, un aumento molto più forte degli investimenti nelle rinnovabili, perché la situazione di dipendenza e di necessità di liberarsi dalla dipendenza dal gas è ancora più forte oggi di quanto non fosse qualche mese fa. Il governo italiano, come sapete, ha preso numerosi provvedimenti di semplificazione autorizzativa nelle ultime settimane. Ma devo dire che non avremo esitazioni a continuare su questa strada, a prendere degli altri se non vediamo un aumento di investimenti nelle rinnovabili. Che significa non solo decisioni di investimento ma significa effettive installazioni di rinnovabile.

Infine, un altro punto discusso col Presidente Biden è stato il pericolo di una crisi alimentare. Pericolo di una crisi umanitaria causata dalla scarsità alimentare, scarsità che è provocata essenzialmente – forse il fattore più importante – dal blocco delle esportazioni di grani vari dall’Ucraina e anche dalla Russia. Dall’Ucraina è bloccato perché i porti di esportazione sono bloccati dalle navi russe. Ho sentito adesso che il ministro Lavrov ha detto sono bloccati perché sono stati minati i porti.

Ecco, questo può essere effettivamente un primo esempio di dialogo che si costruisce tra le due parti per salvare decine di milioni di persone nei Paesi più poveri. E’ chiaro che, probabilmente, se è vero che ci sono queste mine occorrerà evidentemente rimuoverle e da parte russa occorrerà lasciare che queste navi partano cariche di grano per i più poveri del mondo.
Grazie

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