Papa Francesco: no ad una tradizione caricaturale che non progredisce e diventa cultura dell’ “indietrismo”.
Così il Pontefice nell’omelia per la Santa Messa al Commonwealth Stadium di Edmonton, ieri Martedì 26 luglio 2022. Nella Festa dei Santi Gioacchino e Anna, Papa Francesco ha ricordato che “non siamo individui isolati, non siamo isole”, e che “nessuno viene al mondo slegato dagli altri”. Abbiamo invece “le nostre radici, l’amore che ci ha atteso e che abbiamo ricevuto venendo al mondo, gli ambienti familiari in cui siamo cresciuti. E che “fanno parte di una storia unica, che ci ha preceduti e generati”.
Siamo quindi legati a coloro che ci hanno preceduto, e a ciò che ci hanno trasmesso, e non dobbiamo dimenticarlo. Dobbiamo invece “custodire la storia che ci ha generato”, come ci ricorda il Libro del Siracide. E non dobbiamo “offuscare la gloria degli antenati”, né “smarrirne la memoria”. Una memoria che è “consolazione nei momenti di sconforto, luce nel discernimento, coraggio per affrontare le sfide della vita”.
No alla cultura caricaturale che ci porta indietro anziché in avanti.
Al tempo stesso, però, non dobbiamo dimenticare che “la vera tradizione si esprime in questa dimensione verticale: dal basso verso l’alto”. Dobbiamo quindi pure evitare di “cadere nella caricatura della tradizione, che non si muove in una linea verticale – dalle radici ai frutti – ma in una linea orizzontale – avanti/indietro”. Una tradizione distorta, che ci condurrebbe a quella che Papa Francesco definisce “cultura dell’ indietrismo come rifugio egoistico; e che non fa altro che incasellare il presente e conservarlo nella logica del si è sempre fatto così”.
