Il ministro Orlando incontrato online la Rete della protezione e dell’inclusione sociale.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando ha incontrato nel pomeriggio di lunedì in videoconferenza la Rete della protezione e dell’inclusione sociale. Alla presenza di oltre 70 rappresentanti nazionali della Rete, fra cui Regioni, Anci, parti sociali e associazioni di settore, si è discusso costruttivamente in merito alla bozza del secondo Piano nazionale per la non autosufficienza del triennio 2022-2024, un documento complesso, che favorendo e sviluppando il tema della protezione e dell’inclusione sociale delle persone non autosufficienti in Italia mette in campo 822 milioni di euro nel 2022, fino ad arrivare ai 913 del 2024, con cui garantire anche gli interventi a favore della platea delle persone con disabilità gravissime.
La bozza di Piano ha ricevuto importanti apprezzamenti positivi e utili istanze di “adattamento”, che saranno oggetto di un lavoro che si svolgerà già nei prossimi giorni. Da più parti è infatti stata evidenziata la necessità di procedere senza indugi, al fine di evitare che i territori non dispongano in maniera continuativa delle risorse necessarie per le persone non autosufficienti.
Il Piano giunge dopo un lungo lavoro di preparazione da parte delle componenti tecniche della rete, coordinate dalla direzione generale competente in materia del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. “La lunga crisi pandemica – ha affermato il ministro Orlando – ha avuto pesanti conseguenze sulle fasce sociali più fragili, determinando un contesto di isolamento rispetto alla vita sociale, rendendo evidente l’ineludibile necessità di intervenire per costituire un sistema maggiormente rispondente a una visione inclusiva, per una presa in carico efficace delle criticità, senza lasciare sole le famiglie. A ciò si sono aggiunte anche le conseguenze del conflitto in Ucraina, che impongono risposte di welfare per affrontare una crisi che appare complicata anche dal punto di vista socioeconomico”.
La bozza di Piano discussa oggi ha carattere di transizione, perché è orientato alla progressiva realizzazione dei Leps introdotti dalla legge di bilancio 2022 e allo stesso tempo è volto anche ad assicurare l’elemento della continuità, al fine di evitare possibili interruzioni nei sevizi finora fruiti dai beneficiari stessi. “È proprio attraverso la Valutazione multidimensionale che si incentra sul bisogno del singolo – ha detto il ministro – che miriamo a realizzare un progetto di vita individuale, che metta al centro la persona e la sua inclusione nella società, individuando servizi e interventi la cui attuazione integra la realizzazione dei Leps”.
Il Piano, che contiene anche interventi utili a riqualificare sempre più il lavoro di cura individua sostanzialmente tre aree di interventi per i servizi ai non autosufficienti:
- l’assistenza domiciliare sociale e assistenza sociale integrata con i servizi sanitari con riflesso sulle soluzioni abitative e servizi di domotica;
- servizi sociali di sollievo per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie;
- servizi sociali di supporto per le persone anziane non autosufficienti e le loro famiglie, quali la messa a disposizione di strumenti qualificati per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro per assistenti familiari.
“La questione della non autosufficienza in un Paese dalla curva demografica come il nostro – ha concluso Orlando – assume una fondamentale centralità e necessita di risposte incisive e strutturali. La sfida è quella di modernizzare il welfare, rendendolo più aderente a una società che cambia di continuo”.