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Il Presidente Draghi ha partecipato al Consiglio europeo informale

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Il Presidente Draghi ha partecipato al Consiglio europeo informale

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha partecipato a Praga al Consiglio europeo informale.  Al termine ha tenuto un punto stampa.

Nel corso della prima giornata, il Presidente Draghi ha partecipato al primo Vertice della Comunità Politica Europea, alla sessione plenaria d’apertura “Launching the European Political Community” ed è intervenuto alla tavola rotonda sul tema “Energia, Clima, Economia”. Oltre all’Italia hanno preso parte all’incontro Germania, Portogallo, Irlanda, Belgio, Bulgaria, Liechtenstein, Norvegia, Ucraina e Serbia.

Nel pomeriggio il Presidente ha avuto bilaterali con la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, con il Presidente della Confederazione Svizzera, Ignazio Cassis, e con la Presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu.

Testo e domande della conferenza stampa

Domanda: Come è andato questo vertice, è soddisfatto?

Presidente Draghi: “Si. Abbastanza soddisfatto. Abbiamo avuto essenzialmente due punti importanti: uno sull’Ucraina e l’altro sull’energia. Sull’Ucraina tutti hanno riaffermato il sostegno unanime, su tutti i piani: finanziario, militare e soprattutto si è cominciato a riparlare di ricostruzione. Probabilmente ci sarà una grande conferenza in Germania per cominciare veramente a preparare un piano di ricostruzione. Si è registrata sostanzialmente grande unità. Molti si sono lamentati della propaganda russa nei loro Paesi, che è diventata più aggressiva. Hanno posto il problema su cosa fare, perché effettivamente questa propaganda è piena di menzogne e quindi i Paesi reagiscono. Questa è stata un’altra valutazione abbastanza condivisa da tutti. Sull’energia le cose si stanno muovendo. La Commissione presenterà al prossimo Consiglio Europeo una proposta in cui i tre elementi – far diminuire i prezzi, avere un elemento di solidarietà nel meccanismo e un inizio di riforma del mercato dell’elettricità – ci saranno”.

Domanda: Lei auspica un nuovo strumento di debito comune anche in risposta a questo rischio di frammentazione dopo il maxi piano tedesco?

Presidente Draghi: “Condivido la proposta che hanno fatto i Commissari Gentiloni e Breton, tra l’altro proposte simili le avevo fatte anche 5-6 mesi fa. Perché è una proposta molto naturale in questa situazione, tanto più ovviamente dopo la decisione tedesca. E’ quello che serve per cercare di mettere tutti i Paesi, sia quelli che hanno spazio fiscale sia quelli che non hanno spazio fiscale, su un livello uguale”.

Domanda: Presidente ha registrato preoccupazioni dagli altri leader su un presunto caso Italia?

Presidente Draghi: “No. Ovviamente quando c’è un cambio di governo e di politica così importante c’è molta curiosità, ma non c’è preoccupazione. C’è gran rispetto delle scelte degli italiani e c’è interesse nel sapere come eventualmente si evolverà la linea politica del nuovo governo. Cosa che uno, ovviamente, si trova in difficoltà a dire. Però, per esempio, sulle scelte di politica estera – almeno se uno guarda le decisioni prese in passato – la linea di politica estera dovrebbe essere invariata”.

Domanda: Avete parlato di questo corridoio dinamico proposto dall’Italia?

Presidente Draghi: “No, non abbiamo parlato tanto in dettaglio delle questioni, anche perché tra ora e il 20-21 ottobre la Presidenza ceca ha detto che convocherà tanti Consigli dell’Energia quanti sono necessari ad arrivare a una proposta concreta. Ora dobbiamo aspettarci il 20 e 21 ottobre, come ha affermato la stessa Presidente della Commissione, non più vaghe proposte ma qualcosa di più chiaro, più concreto e in parte addirittura già proposte di regolamento”.

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