Il pontefice ha espresso all’Angelus il pensiero e la preghiera per le persone colpite dalle alluvioni a Ischia, e per coloro che li stanno soccorrendo.
“Sono vicino alla popolazione dell’Isola d’Ischia, colpita da un’alluvione. Prego per le vittime, per quanti soffrono e per tutti coloro che sono intervenuti in soccorso”. Così Papa Francesco durante l’Angelus di ieri, Domenica, 27 novembre 2022, in Piazza San Pietro. Ricordando pure Burkhard Scheffler, morto di freddo sotto il colonnato solo tre giorni prima.
Preoccupazione e dolore per gli attentati a Gerusalemme e per gli scontri in Palestina e Israele. Senza dialogo non ci sarà mai pace.
“Seguo con preoccupazione – ha affermato il Papa – l’aumento della violenza e degli scontri che da mesi avvengono nello Stato di Palestina e in quello di Israele”. Il pontefice ha ricordato Mercoledì scorso i “due vili attentati a Gerusalemme” di mercoledì scorso, in cui è rimasto ucciso giovane israeliano e molte altre persone sono rimaste ferite. E il ragazzo palestinese morto lo stesso giorno negli scontri verificatisi a Nablus.
“La violenza – ha affermato Papa Francesco, invitando a pregare per i giovani deceduti, le loro famiglie, e in particolare le loro madri – uccide il futuro, spezzando la vita dei più giovani e indebolendo le speranze di pace”. Il pontefice ha anche auspicato “che le autorità israeliane e palestinesi abbiano maggiormente a cuore la ricerca del dialogo, costruendo la fiducia reciproca, senza la quale non ci sarà mai una soluzione di pace in Terra Santa”.
Il saluto alla marcia contro le violenze sessuali e la preghiera per il popolo dell’Ucraina.
Il Papa ha poi salutato le persone che hanno alla Marcia di ieri mattina “per denunciare la violenza sessuale sulle donne, purtroppo una realtà generale e diffusa dappertutto, e utilizzata anche come arma di guerra”. Invitando a non stancarsi a “dire no alla guerra, no alla violenza, sì al dialogo, sì alla pace”. E a pregare e sostenere sopra tutto “il martoriato popolo ucraino”, ricordando la tragedia dei milioni di morti dell’Holodomor, di cui si è celebrato sabato il triste anniversario.
Il Vangelo di Domenica: Dio sempre nelle nostre vite
Papa Francesco, partendo dal Vangelo della Liturgia, ha ricordato che il Signore è sempre presente, anche se non lo vediamo, “ci fa visita”, “si fa vicino, e ritornerà alla fine dei tempi per accoglierci nel suo abbraccio”. Perché, spiega il Papa, “Dio è nascosto nella nostra vita, sempre c’è, è nascosto nelle situazioni più comuni e ordinarie della nostra vita. Non viene in eventi straordinari, ma nelle cose di ogni giorno, si manifesta nelle cose di ogni giorno. Lui è lì, nel nostro lavoro quotidiano, in un incontro casuale, nel volto di una persona che ha bisogno, anche quando affrontiamo giornate che appaiono grigie e monotone, proprio lì c’è il Signore, che ci chiama, ci parla e ispira le nostre azioni”.