Pichetto: “In un Paese civile non si dovrebbe morire di pioggia”
Roma, 29 novembre 2022 –“ In un Paese civile non si dovrebbe morire di pioggia. Se accade così spesso significa che, fermi restando gli effetti dei cambiamenti climatici che enfatizzano gli eventi meteo estremi, non si è operato bene a livello di Governo centrale, Regioni e Enti locali”. Lo ha affermato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, nel corso dell’audizione in Parlamento sulle linee programmatiche del Dicastero.
Nell’ intervento, il Ministro ha toccato molti argomenti entrando nel merito e fornendo dettagli ulteriori anche sui temi della Cop27 e del cambiamento climatico; qualità dell’aria; tutela del suolo, tutela dell’acqua; biodiversità; PNRR; infrastrutture gas, elettriche, oil; fonti rinnovabili e mobilità sostenibile.
Più in particolare, parlando della frana che ha danneggiato Ischia e il Comune di Casamicciola, Pichetto ha sottolineato che “a Ischia, solo perché è l’ultima delle tragedie a cui stiamo assistendo, il 49% del territorio dell’isola è classificato a pericolosità elevata e molto elevata per frane nei Piani di Assetto Idrogeologico e sono oltre 13.000 gli abitanti residenti nelle aree a maggiore pericolosità per frane. Purtroppo, è amaro ricordare che per la ‘messa in sicurezza della zona costiera’ e per ‘la riduzione dell’erosione e la stabilizzazione dei versanti nel comune di Casamicciola’ sono stati stanziati 12 anni fa dal Ministero dell’Ambiente complessivamente 3 milioni e 100 mila euro, ma gli interventi risultano ancora in fase di progettazione”.
In materia di sicurezza energetica, il Ministro ha inoltre ricordato che “l’Italia produce solo il 25% dell’energia di cui necessita, il restante 75% viene importato da Paesi esteri, sotto forma di gas, di prodotti petroliferi e di carbone. Nelle scelte fatte nell’ultimo ventennio, da una parte, è stato dato un forte impulso alle rinnovabili, raggiungendo dei livelli apprezzabili ma ancora assolutamente non sufficienti; dall’altra abbiamo ridotto drasticamente la produzione nazionale di idrocarburi, ma non il consumo, aumentando di conseguenza l’importazione dall’estero. Inoltre, il conflitto russo ucraino ha mostrato con brutale evidenza che, per quanto riguarda il gas, la scelta di dipendere prevalentemente da un unico Paese fornitore –nel corso del 2021 il 40% del nostro fabbisogno di gas è stato soddisfatto da import russo – espone il sistema a forti rischi per l’approvvigionamento, acuiti da dinamiche estremamente instabili dei prezzi non determinate esclusivamente da logiche di mercato e soggette a fenomeni speculativi. È evidente che per raggiungere elevati livelli di indipendenza energetica nazionale è necessario un percorso di crescita esponenziale delle fonti rinnovabili. Per sviluppare tutti gli impianti di cui abbiamo necessità occorrerà però del tempo, e in questa fase di transizione, non possiamo non ricorre al vettore fossile più pulito, ovvero il gas metano.
Sul fronte dell’economia circolare infine, Pichetto ha sottolineato che ” il nostro Paese è leader per il tasso di utilizzo circolare dei materiali pari 21,6%, a fronte di una media europea del 12,8% ed è al vertice della classifica degli Stati membri dell’Unione europea per tasso di riciclo di tutti i rifiuti, urbani e speciali con il 67,5% a fronte del 40,9% della Germania. Con questi dati non possiamo che continuare a sostenere e a tutelare il sistema del riciclo italiano che è un valore aggiunto della Strategia nazionale per l’economia circolare, la cui attuazione sarà fondamentale in relazione al tema delle materie prime critiche al fine di ridurre la dipendenza dall’estero ed individuare catene di approvvigionamento alternative a livello nazionale”.