Nella giornata di ieri, Lunedì 30 Gennaio 2023, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. L’incontro ha avuto luogo in preparazione della riunione straordinaria del Consiglio che si terrà a Bruxelles il 9 e 10 febbraio.
Nel pomeriggio il premier ha incontrato a Palazzo Chigi il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, per parlare dei prossimi provvedimenti relativi al suo ministero.
L’incontro con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
“Voglio ringraziare il Presidente Michel perché la sua presenza qui oggi dimostra l’attenzione che ha per la posizione italiana in preparazione al Consiglio. Saranno al centro del dibattito alcune sfide che noi consideriamo cruciali, che lo sono per l’Europa intera: il tema economico e il tema della migrazione”. Così il Presidente Meloni nelle dichiarazioni congiunte alla stampa al termine dell’incontro. Pubblichiamo video e testo delle dichiarazioni.
Dichiarazioni con il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, l’Intervento del Presidente Meloni.
Questa visita del Presidente Michel a Roma è una visita di preparazione al Consiglio europeo straordinario, che si terrà il 9 e 10 di febbraio, su alcune materie molto importanti e sensibili.
Voglio ringraziare il Presidente Michel perché la sua presenza qui oggi dimostra l’attenzione che ha per la posizione italiana in preparazione al Consiglio. Saranno al centro del dibattito alcune sfide che noi consideriamo cruciali, che lo sono per l’Europa intera: il tema economico e il tema della migrazione.
Sull’economia il Consiglio europeo discuterà del rafforzamento della competitività dell’industria europea. Siamo tutti consapevoli di come l’Europa debba proteggere le proprie imprese, noi pensiamo che debba farlo con coraggio, con visione, assicurando parità di condizioni per tutti gli Stati membri.
Come ho avuto modi di sottolineare al Presidente Michel, noi dobbiamo dare segnali concreti per sostenere chi produce, semplificando gli attuali strumenti esistenti. Per l’Italia questa semplificazione significa soprattutto flessibilità sui fondi europei esistenti.
Bisogna avere coraggio di investire sul futuro senza però lasciare nessuno indietro. A questo riguardo la posizione italiana è che serva cautela sul tema del rilassamento delle regole sugli aiuti di Stato, perché l’obiettivo deve essere quello di sostenere le imprese, ma non deve rischiare di indebolire il Mercato Unico. Bisogna assicurare parità di condizioni – “level playing field”.
Noi crediamo che serva il coraggio di realizzare strumenti come un Fondo sovrano europeo: per sostenere gli investimenti, per proteggere la sovranità economica, industriale, tecnologica del nostro continente.
È una materia sulla quale non sarà facile accordarsi subito, a 27, su un obiettivo così ambizioso. Ma per noi è importante che si vada verso quella direzione e che si dica che si intenda andare verso quella direzione.
L’altra grande materia che tratteremo è quella delle migrazioni, sulle quali riteniamo che sia fondamentale avanzare con urgenza verso soluzioni europee a un problema che è un problema europeo, come l’Italia sostiene da anni.
Sono contenta del fatto che si stia affermando la consapevolezza che l’Europa può e deve immaginare soluzioni strutturali alla sfida migratoria partendo dalla difesa dei confini esterni, che ci sia consapevolezza del fatto che l’Italia non può chiaramente governare da sola questa materia, non può affrontare da sola questa materia che oggi è anche, forse e soprattutto nell’attuale contesto internazionale, una materia legata alla sicurezza nelle nostre società, sicurezza in Italia, sicurezza conseguentemente nell’intera Europa.
È un primo segnale importante che la Commissione europea abbia riconosciuto a fine novembre la priorità della rotta del Mediterraneo centrale e che nei giorni scorsi abbia riconosciuto la specificità anche delle frontiere marittime europee; quindi la consapevolezza che la materia vada trattata, per quello che riguarda il confine Sud, in maniera diversa da come è stata trattata su altri confini perché diversi sono gli strumenti che servono.
Penso che a nessuno convenga dividersi su un tema come quello delle migrazioni perché si rischia, in fin dei conti, di fare un favore ai trafficanti di esseri umani e questo una civiltà come la nostra non credo che lo voglia e che possa permetterlo.
Dunque è tempo di lavorare insieme per prevenire i flussi illegali arginandoli prima che arrivino ai confini europei. Occorre, dal nostro punto di vista – l’Italia sta facendo la sua parte già, come vedete in queste settimane -, rafforzare la cooperazione con i Paesi di origine, con i Paesi di transito dei flussi migratori.
Credo che l’impegno verso l’Africa dovrebbe essere un impegno di tutta l’Europa, e su questo anche mi pare che ci siano importanti punti di contatto, così come crediamo che si debba e si possa migliorare l’azione europea in tema di rimpatri.
Queste sono le priorità sulle quali l’Italia lavora perché il prossimo Consiglio europeo dia segnali chiari e concreti ai cittadini in un momento difficile nel quale c’è bisogno di risposte pragmatiche, efficaci e veloci.
Al Consiglio europeo sarà fondamentale anche riaffermare, come abbiamo già fatto nei precedenti Consigli europei, la costante e forte coesione europea nel sostegno a Kiev. Il lavoro di partenza, anche grazie al lavoro del Presidente Michel, è un buon punto di partenza e noi siamo ottimisti sul fatto che questo Consiglio europeo possa dare risposte importanti. Siamo impegnati a fare la nostra parte per raggiungere questo obiettivo.
Ringraziamo il Presidente Michel ancora una volta per esserci venuto a trovare e per aver ascoltato con attenzione e con interesse la posizione e le proposte italiane.