Il Pontefice: lavorare per il dialogo e la pace.
Dopo l’Angelus di Domenica il Papa ha ricordato il suo viaggio apostolico in Congo e in Sud Sudan, che inizia oggi, 31 Gennaio, e si concluderà il 5 Febbraio. E ha citato il sanguinoso attentato e gli scontri avvenuti a Gerusalemme. Invocando la pace in Terra Santa, nella regione africana dove si recherà, e nelle altre regioni colpite da scontri e conflitti.
Papa Francesco ha espresso il proprio grande dolore per le notizie dalla Terra Santa, in particolare per la morte di dieci palestinesi, tra cui una donna, uccisi durante azioni militari israeliane antiterrorismo in Palestina; e di quanto accaduto vicino a Gerusalemme venerdì sera, quando sette ebrei israeliani sono stati uccisi da un palestinese e tre sono stati feriti all’uscita dalla sinagoga”.
Una “spirale di morte” che che cresce ogni giorno, e toglie le poche speranze “di fiducia che ci sono tra i due popoli”. il Pontefice ha ricordato che nel solo mese di gennaio “decine di palestinesi sono rimasti uccisi negli scontri a fuoco con l’esercito israeliano”. E si è appellato al governo israeliano, al governo palestinese e alla Comunità internazionale, perché si riesca a trovare altri modi di confronto, non violente, basati sul “dialogo e la ricerca sincera della pace”.
L’Angelus di Domenica 28 Gennaio 2023, vedi pure l’articolo Papa Francesco: no agli sprechi, capire il valore di persone e cose.
Papa Francesco ha ricordato anche la drammatica “situazione umanitaria nel Corridoio di Lachin, nel Caucaso Meridionale”. Esprimendo la propria vicinanza, umana e spirituale, “a tutti coloro che, in pieno inverno, sono costretti a far fronte a queste disumane condizioni”. Affermando di nuovo la necessità “di compiere ogni sforzo a livello internazionale per trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone”.
La Giornata Mondiale dei malati di lebbra.
Il Papa ha poi ricordato che Domenica ricorreva la 70ª Giornata Mondiale dei malati di lebbra, e come vi sia ad oggi ancora uno “stigma” verso coloro che soffrono di questa grave patologia. Una forma di discriminazione che nel 21mo secolo ancora provoca “gravi violazioni dei diritti umani in varie parti del mondo”. Il suo pensiero e incoraggiamento è andato a tutte le persone che ne soffrono, auspicando che possano avere una totale integrazione sociale.
Il viaggio in Congo e Sud Sudan.
Come accennato all’inizio di questo articolo, Papa Francesco ha ricordato che oggi partirà per una missione apostolica nella Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica del Sud Sudan. Ringraziando le istituzioni civili e religiose per l’invio e per l’organizzazione, ha salutato le popolazioni che da oggi incontrerà, e ha chiesto ai fedeli di pregare per questo viaggio.
Ricordando che si sta recando in terre “provate da lunghi conflitti: la Repubblica Democratica del Congo soffre, soprattutto nell’Est del Paese, per gli scontri armati e per lo sfruttamento; mentre il Sud Sudan, dilaniato da anni di guerra, non vede l’ora che finiscano le continue violenze che costringono tanta gente a vivere sfollata e in condizioni di grande disagio”. Nel Sud Sudan il Papa si recherà con l’Arcivescovo di Canterbury e il Moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia. Una comunione di religioni, che vivranno insieme “un pellegrinaggio ecumenico di pace”.