Il Pontefice: sfruttamento e assoggettamento limitano la libertà e rendono le persone oggetti da usare e scartare.
Così il Papa nel proprio videomessaggio di ieri, Mercoledì 8 Febbraio 2023, per la 9ª giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, sul tema Camminare per la dignità. Nel giorno in cui si celebra Santa Bakhita, Patrona delle vittime della tratta di persone, si è rivolto in particolar modo ai giovani, incoraggiandoli a prendersi cura della dignità, propria e delle persone che incontrano.
Spiegando che il tema stesso della giornata, Camminare per la dignità, “è molto importante”; perché “indica un grande orizzonte” negli sforzi contro la tratta di persone: “la dignità umana”. Un modo per “contribuire a tenere viva la speranza”.
Il Pontefice ha spiegato che “la tratta di persone sfigura la dignità”; e “lo sfruttamento e l’assoggettamento limitano la libertà e rendono le persone oggetti da usare e scartare”. Un sistema che “approfitta di ingiustizie e iniquità che obbligano milioni di persone a vivere in condizioni di vulnerabilità”.
E che allo stesso tempo sfrutta e manipola “persone impoverite dalla crisi economica, dalle guerre, dai cambiamenti climatici”, che sono reclutate in modo semplice, proprio a causa della instabilità della società. Un fenomeno, quello della tratta, che continua purtroppo a colpire sempre più persone, in particolare “migranti, donne e bambini”, e proprio i giovani, che il Papa ha definito “persone ricche di sogni e voglia di vivere in dignità”.
Ecco quindi perché Camminare per la dignità: per combattere la tratta di persone, e “senza lasciare indietro nessuno”. Papa Francesco ha citato alcune delle riflessioni dei giovani che partecipano alla Giornata: «Camminare con occhi aperti per riconoscere i processi che inducono milioni di persone, soprattutto giovani, ad essere trafficati per essere sfruttati con brutalità. Camminare con il cuore attento per scoprire e sostenere i percorsi quotidiani per la libertà e la dignità. Camminare con la speranza nei piedi per promuovere azioni anti-tratta. Camminare dandosi insieme la mano per sostenersi a vicenda e costruire una cultura dell’incontro, che porti alla conversione dei cuori e a società inclusive, capaci di tutelare i diritti e la dignità di ogni persona».