Il Presidente Meloni a Bruxelles.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, giovedì 9 e venerdì 10 febbraio è a Bruxelles per partecipare al Consiglio europeo straordinario. All’arrivo all’Europa Building ha tenuto un punto stampa, di cui pubblichiamo la trascrizione, cortesia Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il premier ha incontrato anche il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.
Punto stampa del Presidente Meloni all’arrivo al Consiglio europeo straordinario, Giovedì, 9 Febbraio 2023.
Giornalista: Presidente, cosa dirà a Zelensky ?
Presidente Meloni: L’Italia continua ad essere pienamente impegnata, la nostra contribuzione è una contribuzione a 360 gradi, perché siamo consapevoli di come – lo abbiamo detto più volte – oltre ovviamente al tema del rispetto del diritto internazionale, del valore della sovranità e della libertà di una Nazione, il conflitto ucraino ci coinvolge tutti direttamente. Credo che il modo migliore per costruire un’opzione di pace e di dialogo sia mantenere le forze in campo su un piano di equilibrio, quindi il sostegno all’Ucraina a 360 gradi è anche il modo migliore per arrivare a una possibile trattativa e in ogni caso l’Italia continuerà a sostenere oggi e intende ovviamente essere parte protagonista nella futura possibile ricostruzione del Paese
Giornalista: È ottimista che si possano fare passi in avanti sull’immigrazione?
Presidente Meloni: Mi pare che si siano già fatti dei passi in avanti perché la bozza delle conclusioni, se guardiamo al passato sul tema della dimensione esterna, sul tema del fatto che la questione emigratoria è una questione europea, sul tema della specificità del confine marittimo che ovviamente ha bisogno di risposte diverse, è un enorme passo avanti rispetto al passato. Chi segue queste dinamiche sa che negli ultimi 5 o 6 anni immaginare che ci fosse una tale presa di coscienza su questa materia da parte del Consiglio europeo era difficile e quindi lo considero un ottimo punto di partenza, frutto di un importante lavoro italiano non solo politico ma anche della nostra diplomazia. E quindi sono abbastanza ottimista.
Giornalista: Presidente sui dossier economici cosa si attende l’Italia da questo Consiglio, principalmente?
Presidente Meloni: Mi attendo che le legittime aspirazioni delle singole Nazioni non vadano a scapito delle altre e che quindi si possa trovare un equilibrio. Da una parte noi abbiamo sicuramente un enorme bisogno di difendere la competitività del nostro sistema: non perché gli Stati Uniti hanno fatto l’IRA, Inflation Reduction Act, ma perché è un momento nel quale bisogna rimettere in discussione le scelte che si sono fatte, per esempio in tema di catene di approvvigionamento, tornare a controllare le proprie catene di approvvigionamento fondamentali. Abbiamo un problema di competitività bisogna aiutare il nostro sistema produttivo, bisogna farlo in maniera tale da non creare ovviamente disparità all’interno del mercato unico e quindi, per esempio, noi continuiamo a ritenere che immaginare un fondo sovrano per sostenere le imprese, lavorare su una piena flessibilità dei fondi esistenti debbano essere questioni da discutere e da mettere su piatto nel momento in cui alcuni che hanno uno spazio fiscale superiore ad altri chiedono un allentamento delle norme sugli aiuti di Stato.
Giornalista: La missione di Francia e Germania a Washington è stata inopportuna Presidente?
Presidente Meloni: Francamente mi è sembrato più inopportuno l’invito a Zelensky di ieri, perché credo che la nostra forza in questa vicenda sia l’unità e la compattezza. Io capisco la questione politica interna, il fatto di privilegiare le proprie opinioni pubbliche interne, ma ci sono momenti nei quali privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa e questo mi pare che fosse uno di quei casi.
Giornalista: Il cancelliere austriaco vuole che l’UE investa 2 miliardi di euro in infrastrutture di confine, al confine turco e a quello bulgaro. Qual è la sua posizione su questo? Sostiene questo?
Presidente Meloni: Penso che l’Europa debba controllare le sue frontiere esterne e sono d’accordo con tutto ciò che aiuta a controllare la migrazione illegale e ad aiutare la migrazione legale. Si tratta di strumenti diversi di cui abbiamo bisogno, a seconda della tipologia di confine che abbiamo. Quindi come l’Italia, ad esempio, chiede che ci si occupi del confine sud, quello marittimo, che ha bisogno di risposte particolari, e penso che siamo d’accordo sul fatto che l’Europa debba gestire l’immigrazione e negli anni passati non l’ha fatto come secondo noi avrebbe dovuto. Quindi, sosterrò le questioni degli altri Paesi e spero che loro sosterranno le mie.