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Papa Francesco: fermare trafficanti e tragedie come quella di Cutro

Papa Francesco 15 marzo 2017

Il Pontefice: fermare i trafficanti di esseri umani, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti !

Così Papa Francesco dopo l’Angelus di ieri, Domenica 5 marzo 2023 in piazza San Pietro, ha ricordato il tragico naufragio di Cutro, dove sono decedute più di 60 persone. “Esprimo il mio dolore per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro, presso Crotone” ha affermato, esprimendo la propria preghiera “per le numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanti sono sopravvissuti”.

Il Papa ha anche espresso il proprio “apprezzamento e gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l’accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle”. E ha affermato la necessità che non accadano nuove tragedie simili. Chiedendo di fermare “i trafficanti di esseri umani”, in modo che “non continuino a disporre della vita di tanti innocenti !” E che “I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte !”

Il Pontefice, chiede al Signore “la forza di capire e di piangere”, e alle istituzioni  che “le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti !”

Il tweet di Papa Francesco sulla tragedia di Cutro.

Anche su Twitter il Papa, con parole simili, ha riaffermato la propria preghiera per i migranti naufragati a Cutro, e per le loro famiglie, affermando con forza la necessità che tragedie simili non si verifichino più. Questo il suo tweet: “Prego per le numerose vittime del naufragio di Cutro, presso Crotone. Rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie: i trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti!”

Il pensiero per la popolazione ucraina e le vittime dell’incidente ferroviario in Grecia.

Il pensiero del Papa è poi andato anche alle vittime dell’incidente ferroviario in Grecia: che ha coinvolto molti giovani studenti, pregando per le vittime e per le loro famiglie. E salutando la comunità ucraina di Milano, recatasi in Vaticano per il quarto centenario del martirio del vescovo San Giosafat, che diede la vita per l’unità dei cristiani, ha lodato i partecipanti, per gli sforzi che compiono per accogliere i loro “connazionali fuggiti dalla guerra”. E ha pregato il Signore, perché, attraverso “l’intercessione di San Giosafat, doni la pace al martoriato popolo ucraino”.

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