Così il Pontefice nell’omelia di Giovedì Santo, nella Casa Circondariale Minorile di Casal del Marmo.
Tornato nel carcere minorile dopo dieci anni, Papa Francesco, come di consueto ha lavato i piedi a dodici giovani detenuti, tra i quali un ragazzo arabo, uno russo e due ragazze.
Un gesto, compiuto da Gesù il giorno prima della sua passione e crocifissione, che “attira l’attenzione”. Perché lavare i piedi in quell’epoca era consueto,”perché le strade erano polverose, la gente veniva da fuori e nell’entrare in una casa, prima del banchetto, della riunione, si lavava i piedi”. Era però “un lavoro da schiavo”, e per tale ragione colpisce i discepoli, che ne restano stupiti, vedendo Gesù “fare questo gesto di uno schiavo”.
In realtà Cristo vuole proprio colpire l’immaginazione, e trasmettere e far capire ai discepoli “il messaggio del giorno dopo”, quando “sarebbe morto come uno schiavo, per pagare il debito di tutti noi”.
Papa Francesco spiega che se ascoltassimo i messaggi dii Gesù, “la vita sarebbe così bella perché ci affretteremmo ad aiutarci l’un l’altro”. Mentre nella realtà si cerca “di fregare uno all’altro, di approfittarsi l’uno dell’altro, come ci insegnano i furbi”. Allo stesso tempo, spiega il Pontefice, “è tanto bello aiutarsi l’un l’altro, dare la mano”, compiendo “gesti umani, universali, ma che nascono da un cuore nobile”. Proprio questo vuole insegnarci Gesù: “la nobiltà del cuore”, amandoci incondizionatamente.
Perché, spiega Papa Francesco, “Gesù non si spaventa mai delle nostre debolezze, non si spaventa mai perché Lui ha già pagato, soltanto vuole accompagnarci, vuole prenderci per mano perché la vita non sia tanto dura per noi”. Allo stesso modo il Papa ha compiuto il gesto della lavanda dei piedi, che, avverte, “non è una cosa folcloristica”.
È, piuttosto, “un gesto che annuncia come dobbiamo essere noi, uno con l’altro”. Perché “nella società vediamo quanta gente si approfitta degli altri, quanta gente che è all’angolo e non riesce a uscire”. Vediamo tante ingiustizie, gente senza lavoro, “gente che lavora e viene pagato la metà, gente che non ha i soldi per comprare le medicine, quante famiglie distrutte, tante cose brutte…”.
Di fronte alle ingiustizie della società non è possibile né accettabile essere indifferenti, e dire solo “Io grazie a Dio non sono così sai”. Perché chiunque “può scivolare”, e compiere gli stessi peccati, e non solo. Proprio la consapevolezza che ognuno di noi può essere colpevole allo stesso modo, spiega Papa Francesco, è ciò “che ci dà la dignità di essere peccatori”.
Ecco il significato del gesto compiuto da Gesù lavando i piedi: dire “io sono venuto per salvare voi, per servire voi”. E il gesto del Pontefice vuole ricordare l’insegnamento di Gesù: “aiutarsi gli uni gli altri”. Consapevoli delle difficoltà che incontriamo, e che Dio è sempre accanto noi, senza mai abbandonarci. “Durante la lavanda dei piedi”, ha spiegato il Papa, auspicando di non avere troppe difficoltà per le sue attuali situazioni di salute, “voi pensate: Gesù mi ha lavato i piedi, Gesù mi ha salvato, e ho questa difficoltà adesso”. Difficoltà che è possibile però superare, conclude il Pontefice, perché “il Signore è sempre accanto a te, mai abbandona, mai. Pensate questo”.