Così il Pontefice nell’udienza generale di Mercoledì 19 aprile 2023, in Piazza San Pietro.
Il Papa ha trattato un nuovo capitolo della Catechesi, affrontando il tema dei martiri, testimoni della fede. Dopo aver ascoltato “la testimonianza di San Paolo, vero campione di zelo apostolico, ha considerato la “schiera dei martiri, uomini e donne di ogni età, lingua e nazione che hanno dato la vita per Cristo, che hanno versato il sangue per confessare Cristo”.
Spiegando che i martiri sono i testimoni per eccellenza del Vangelo. Come mostra la stessa etimologia della parola martire: “la parola martirio – ha spiegato Papa Francesco – deriva dal greco martyria, che significa proprio testimonianza”. I martiri sono quindi testimoni della fede, persone che offrono la propria” testimonianza fino a versare il sangue”.
Allo stesso tempo, avverte il Pontefice, i martiri non devono essere “visti come eroi che hanno agito individualmente, come fiori spuntati in un deserto”. Al contrario, sono “frutti maturi ed eccellenti della vigna del Signore, che è la Chiesa”.
Papa Francesco ha poi ricordato lo Yemen, “terra da molti anni ferita da una guerra terribile, dimenticata, che ha fatto tanti morti e che ancora oggi fa soffrire tanta gente, specialmente i bambini”, e dove tanti religiosi e religiose hanno offerto la loro testimonianza di fede fino all’estremo sacrificio. E “la cara e martoriata Ucraina”, nazione “che continua a sopportare terribili sofferenze”, invitando tutti a perseverare nella vicinanza e nella preghiera per la fine del conflitto.
