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Papa Francesco: le radici cristiane per realizzare ponti di pace per il futuro

Papa Francesco 15 marzo 2017

Il Pontefice sul proprio viaggio apostolico in Ungheria: due immagini, le radici e i ponti.

Così Papa Francesco nell’udienza generale di ieri, Mercoledì 3 Maggio 2023, ha sintetizzato il proprio viaggio in Ungheria, appena concluso. Viaggio apostolico che ha raccontato ai fedeli in udienza “attraverso due immagini: le radici e i ponti”.

Le radici sono quelle cristiane, in un paese, l’Ungheria, segnato, come disse San Giovanni Paolo II, da «molti santi ed eroi, attorniati da schiere di gente umile e laboriosa» – Discorso in occasione della cerimonia di benvenuto, Budapest, 6 settembre 1996. Frase che descrive bene il paese, spiega Papa Francesco, che racconta di avervi visto “tanta gente semplice e laboriosa custodire con fierezza il legame con le proprie radici”.

Tra le quali un ruolo principale è svolto dai “santi che hanno dato la vita per il popolo, santi che hanno testimoniato il Vangelo dell’amore e che sono stati luci nei momenti di buio; tanti santi del passato che oggi esortano a superare il rischio del disfattismo e la paura del domani, ricordando che Cristo è il nostro futuro. I santi – ha affermato il Pontefice – ci ricordano questo: Cristo è il nostro futuro”.

Le radici cristiane del popolo ungherese sono solide: sono però state messe alla prova durante le persecuzioni ateiste del ‘secolo scorso, quando sotto il regime comunista “i cristiani sono stati colpiti violentemente”, e “Vescovi, preti, religiosi e laici” sono stati “uccisi o privati della libertà”. Il comunismo tentava così di “tagliare l’albero della fede”. Le radici però sono rimaste integre: “è restata una Chiesa nascosta, ma viva, forte, con la forza del Vangelo”.

Che ha superato le persecuzioni del comunismo, come quelle del nazismo, e quelle attuali del “consumismo che anestetizza, per cui ci si accontenta di un po’ di benessere materiale e, dimentichi del passato, si galleggia in un presente fatto a misura d’individuo. Questa – avverte il Papa – è la persecuzione pericolosa della mondanità, portata avanti dal consumismo”.

Papa Francesco ha concluso l’udienza generale affidando alla Vergine, “Madre di consolazione e Regina della pace”, la popolazione ucraina, martoriata dalla guerra in corso.

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