Mobbing e stalking non smettono, vanno combattuti con le Leggi, i Tribunali e comunicando.
Il mobbing è quella forma di terrorismo psicologico sul lavoro caratterizzata da una tale disonestà intellettuale e morale, per cui pure le peggiori vessazioni, umiliazioni, minacce, vorrebbero essere persino fatte passare per una distorta forma di rispetto e attenzione al lavoratore che ne è vittima.
E persino quando sembrano ridurre o sospendono le vessazioni, non fanno nulla per recuperare i danni inflitti, e agiscono così solo per evitare azioni legali, e per poter colpire appena possibile nei modi peggiori
Non si può mai trattare ne “sperare” con i mobber, così come non si può trattare ne sperare con gli stalker.
Non per nulla entrambi hanno profili psicologici omologhi, con “caratteristiche” comuni, tra cui essere mentitori seriali, ingannare, alterare la realtà, assenza di empatia, etc.
Li si può solo portare in Tribunale, Civile e quando possibile Penale, quando e come si può li si svela, e si può sperare solo di avere delle giuste Sentenze, le sole che possono restituire rispetto e dignità al lavoratore.
Ricordiamo che il mobbing non è un “problema soggettivo” del lavoratore, una sua percezione, o una interpretazione del rapporto azienda – dipendente.
Il mobbing è una forma di sistematico abuso psicologico sul lavoro, in cui una persona o un gruppo di persone prende di mira un collega o un dipendente attraverso comportamenti ostili, vessatori o intimidatori.
Questi comportamenti possono includere il rifiuto di comunicare con la vittima, l’isolamento, l’assegnazione di compiti insensati o impossibili da completare, la critica costante, l’umiliazione, le minacce e persino la violenza fisica.
Il mobbing può avere conseguenze gravi sulla salute mentale e fisica della vittima, tra cui ansia, depressione, stress cronico, disturbi del sonno, malattie cardiache e disturbi gastrointestinali.
Ricordiamo la Petizione per una Legge contro mobbing e mobber e a sostegno delle vittime.