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Papa Francesco: ascoltare il desiderio delle persone che vogliono la pace in Ucraina

Papa Francesco 15 marzo 2017

Il Pontefice: i responsabili delle Nazioni ascoltino il desiderio della gente che soffre e vuole la pace.

Così Papa Francesco concludendo il Regina Caeli ieri, Domenica, 7 maggio 2023, in Piazza San Pietro. Anticipando la tradizionale Supplica alla Madonna del Rosario, che sarà elevata domani a Pompei “in quel Santuario che il Beato Bartolo Longo volle dedicare alla pace”, il Papa ha invitato a pregare la Vergine, nel mese di maggio, chiedendole “il dono della pace, in particolare per la martoriata Ucraina. Possano i responsabili delle Nazioni ascoltare il desiderio della gente che soffre e vuole la pace!” ha esclamato.

il pontefice ha anche fatto “un saluto speciale”  alle “nuove Guardie Svizzere, ai loro familiari e amici e alle Autorità elvetiche” che hanno partecipato sabato 6 maggio “ai festeggiamenti di questo benemerito Corpo”.

Il Vangelo della Liturgia: non avere paura

Nel Regina Coeli Papa Francesco odierna ha citato il Vangelo della Celebrazione Eucaristica, ovvero l’ultimo discorso di Gesù prima di morire in croce. I discepoli sono turbati e spaventati, però Cristo “rivolge loro parole rassicuranti, invitandoli a non avere paura”. Allo stesso modo, i fedeli non devono avere paura. Come Gesù non abbandona i discepoli, “ma va a preparare un posto per loro e a guidarli verso quella meta”, allo stesso modo “Il Signore oggi indica così a tutti noi il meraviglioso luogo dove andare, e, allo stesso tempo, ci dice come andarci, ci mostra la via da percorrere. Ci dice dove andare e come andarci”.

Certo “Gesù vede il turbamento dei discepoli, vede la loro paura di essere abbandonati, proprio come capita a noi quando siamo costretti a separarci da qualcuno a cui vogliamo bene”. E li rassicura dicendo che «Vado a prepararvi un posto […], perché dove sono io siate anche voi». Utilizzando l’immagine “della casa, luogo delle relazioni e dell’intimità”, parla ai discepoli della casa del Padre, spiega il Papa. Casa dove “c’è spazio per te, tu sei il benvenuto, sarai accolto per sempre dal calore di un abbraccio, e io sono in Cielo a prepararti un posto”.

Gesù quindi “ci prepara quell’abbraccio col Padre, il posto per tutta l’eternità”. Ciò non deve spaventarci, deve essere “fonte di consolazione, e fonte di speranza”. Perché “Gesù non si è separato da noi”, ma ci ha mostrato il percorso per “la nostra destinazione finale: l’incontro con Dio Padre, nel cui cuore c’è un posto per ognuno di noi”.

Così, “quando sperimentiamo la fatica, lo smarrimento e persino il fallimento”, dobbiamo ricordarci “dove è diretta la nostra vita”, e “non dobbiamo perdere di vista la meta, anche se oggi corriamo il rischio di scordarcelo. Di dimenticare gli interrogativi importanti: dove andiamo? Verso dove camminiamo? Per cosa vale la pena vivere?”

“Senza queste domande – spiega il Pontefice, rischiamo di schiacciare “la vita solo sul presente”, pensando “che dobbiamo goderla il più possibile” e finendo “per vivere alla giornata, senza uno scopo, senza un traguardo” Nella realtà “la nostra patria è in cielo”e, non dobbiamo dimenticare “la grandezza e la bellezza della meta”.

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