Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Chisinau, in Moldova, al Vertice della Comunità Politica Europea dove ha tenuto un intervento alla Sessione Plenaria.
Il video e il testo dell’intervento del Presidente Meloni al Vertice della Comunità Politica Europea
Ringrazio la Presidente Sandu e la Moldova per questo importante evento. È un momento significativo perché si celebra mentre gli ucraini dimostrano al mondo la forza di un popolo libero e sovrano. Inoltre, celebriamo qui in Moldova, un paese che rischierebbe un’aggressione se gli ucraini non si difendessero e se non li sostenessimo. Affrontiamo varie crisi, come la pandemia e l’aggressione russa all’Ucraina, ma le crisi sono anche opportunità per affrontare e risolvere i problemi.
Siamo qui per ricordare che l’Europa non è solo un club basato su regole e interessi, ma è una civiltà fondata sui valori di libertà, uguaglianza e stato di diritto. Non permetteremo che questi principi vengano discussi o distrutti da coloro che vogliono riportarci ai tempi difficili del secolo scorso. Sosterremo l’Ucraina in ogni modo possibile e sosteniamo anche il cammino di Ucraina, Moldova, Georgia e dei Balcani occidentali verso l’adesione all’Unione europea.
Non esiste un’Europa di serie A e una di serie B, c’è solo un’Europa che ha bisogno di entrambe le sue “ali” – l’Occidente e l’Oriente. Affrontiamo insieme le crisi che riguardano la sicurezza energetica, la connettività e le sfide geopolitiche. Inoltre, dobbiamo ricordare le nostre relazioni con i partner globali, come l’Africa, per aiutarla a non cadere vittima di una narrazione che divide il mondo in Occidente e resto del mondo. Dobbiamo affrontare problemi come l’immigrazione illegale, aiutando le nazioni coinvolte.
C’è molto lavoro da fare, ma se vogliamo che l’Europa continui a essere protagonista anche in futuro, dobbiamo lavorare insieme per costruire un futuro migliore.
Vi ringrazio molto. Voglio ringraziare la Presidente Sandu, voglio ringraziare la Moldova per questo evento molto importante, per il ruolo che la Moldova sta svolgendo in questi tempi difficili. Saluto tutti i colleghi.
Credo che questo evento abbia un valore e un sapore particolare, perché lo celebriamo mentre, qui vicino, gli ucraini, il Presidente Zelensky, stanno impressionano il mondo, dimostrando quanto possa essere difficile piegare un popolo libero e una nazione sovrana. Nel farlo, sappiamo che difendono anche la nostra sicurezza e il diritto internazionale, senza il quale nessuno domani sarebbe al sicuro. Celebriamo questo evento qui in Moldova, un’altra nazione che rischierebbe un’aggressione se gli ucraini non si difendessero come stanno facendo e se noi non li aiutassimo a farlo. Celebriamo questo evento in un momento in cui le diverse crisi che abbiamo affrontato e che affrontiamo – la crisi pandemica e ora l’aggressione della Russia all’Ucraina – ci mostrano le nostre difficoltà, ma significa anche un’occasione, perché le crisi sono sempre un’occasione. L’occasione per discutere di noi stessi e approfondire i problemi che abbiamo, cercando di capire cosa non ha funzionato per risolverli. Allora, perché siamo qui? Siamo qui innanzitutto per ricordare che l’Europa non è un club, non è solo regole e non è solo interessi. L’Europa è, oltretutto e prima di tutto, una civiltà fondata sull’idea che gli uomini sono liberi e uguali. Valori da cui dipendono anche idee come la solidarietà, la sussidiarietà, lo stato di diritto. Siamo qui per ricordare che non permetteremo che questi principi vengano discussi, che questi principi vengano distrutti da chi pensa di riportarci agli anni più difficili del secolo scorso. Per questo motivo saremo vicini all’Ucraina, aiutandola a 360 gradi per tutto il tempo che sarà necessario. Per questo sosteniamo anche il cammino che Ucraina, Moldova, Georgia, ma anche i Balcani occidentali stanno compiendo verso l’adesione all’Unione europea, che non significa allargare l’Unione europea, ma tornare tutti insieme, perché è questo quello che siamo.
Siamo qui per ricordare che non esiste un’Europa di serie A e un’Europa di serie B; c’è solo l’Europa e quell’Europa ha bisogno, come ha detto Papa Giovanni Paolo II, di respirare con due polmoni: l’Occidente e l’Oriente. Se l’Europa è inoltre il nostro destino, se di fronte alle crisi che stiamo affrontando vinciamo o perdiamo insieme, è insieme che dobbiamo trovare le soluzioni a queste crisi. Crisi come la sicurezza del nostro continente, che significa quella energetica, le fonti, la capacità che abbiamo di controllare il nostro futuro; crisi come la connettività, che è un modo per mettere ognuno di noi più vicino all’altro e diventare tutti insieme più forti; e crisi o problemi come quelli che la geopolitica ci mette di fronte e penso che dovremmo ricordare anche le relazioni con i nostri partner globali. Penso, ad esempio, all’Africa, perché ha bisogno di noi, anche per non essere vittima di quella narrazione che vuole dire che c’è l’Occidente e poi tutto il resto. Significa anche risolvere problemi che dobbiamo affrontare come, ad esempio, la migrazione illegale, che possiamo risolvere solo se aiutiamo quelle nazioni. Significa che c’è molto lavoro da fare, ma dobbiamo farlo se vogliamo un’Europa che, dopo essere stata protagonista del passato, sia protagonista anche del futuro.
Grazie.