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Religione

Papa Francesco: no a una società che considera solo persone ricche e in salute

Papa Francesco 15 marzo 2017

Così il Pontefice nel proprio Messaggio per la Giornata mondiale dei poveri, sul tema Non distogliere lo sguardo dal povero.

Papa Francesco ha commentato le parole del vecchio saggio Tobi nel Libro di Tobia. Nonostante Tobi avesse perso la vista dopo aver compiuto un atto di misericordia, la sua vita era stata dedicata all’opera di carità. Egli faceva molte elemosine, dava cibo agli affamati, abiti agli ignudi e seppelliva i morti. Nonostante il re gli avesse tolto tutto e lo avesse reso completamente povero, Tobi continuò a vivere secondo il suo stile di vita di carità.

Il Papa ci invita a riflettere sul racconto di Tobi e ad applicarlo alle nostre vite. Suggerisce che nella Giornata dei Poveri possiamo seguire l’esempio di Tobi e invitare i poveri a condividere il pranzo domenicale dopo aver partecipato alla Messa. L’Eucaristia celebrata diventa così un vero criterio di comunione, poiché intorno all’altare riconosciamo di essere tutti fratelli e sorelle. Condividere il pasto festivo con coloro che sono privi del necessario diventa un segno visibile di fraternità.

Oggi, spiega Papa Francesco, “viviamo un momento storico che non favorisce l’attenzione verso i più poveri”, in cui il “richiamo al benessere si alza sempre di più, mentre si mette il silenziatore alle voci di chi vive nella povertà”. Allo stesso tempo, la società trascura “tutto ciò che non rientra nei modelli di vita destinati soprattutto alle generazioni più giovani, che sono le più fragili davanti al cambiamento culturale in corso”.

E arriva così a mettere “tra parentesi ciò che è spiacevole e provoca sofferenza, mentre si esaltano le qualità fisiche come se fossero la meta principale da raggiungere”. In questo modo, avverta il Pontefice, “la realtà virtuale prende il sopravvento sulla vita reale e avviene sempre più facilmente che si confondano i due mondi”.

Così i poveri non sembrano più persone, ma “immagini che possono commuovere per qualche istante”, e quando li si incontra “in carne e ossa per la strada allora subentrano il fastidio e l’emarginazione”.

E “la fretta”, altra caratteristica negativa della società odierna, e “quotidiana compagna di vita, impedisce di fermarsi, di soccorrere e prendersi cura dell’altro”.

Papa Francesco ricorda che “La parabola del buon samaritano (cfr Lc 10,25-37) non è un racconto del passato”, ma interroga “il presente di ognuno di noi”.

E mentre “delegare ad altri è facile”, e “offrire del denaro perché altri facciano la carità è un gesto generoso”, in realtà “coinvolgersi in prima persona è la vocazione di ogni cristiano”.

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