Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro in Lituania con il premier Kariņš.
Il Presidente Meloni ha ringraziato il Primo Ministro Kariņš per la profonda discussione, evidenziando la condivisione di molte decisioni cruciali per l’Europa e le rispettive nazioni. Ha espresso la sua gioia per la visita a Riga dopo 25 anni di assenza da parte di un Presidente del Consiglio italiano, invitando inoltre il Primo Ministro a Roma.
La Meloni ha sottolineato l’allineamento tra l’Italia e la Lettonia, soprattutto sul tema dell’Ucraina e la necessità di investire nella sicurezza e difesa europee. Ha annunciato una visita alla base militare di Camp Adaži, mettendo in evidenza l’importanza dell’alleanza con i paesi di frontiera e la necessità di essere vigili in termini di sicurezza.
La discussione con il Primo Ministro della Lettonia ha toccato anche l’immigrazione, concordando sulla gestione della migrazione all’origine e promuovendo l’integrazione equa. Hanno discusso di economia, sottolineando l’importanza della resilienza delle catene di approvvigionamento europee, il sostegno alle industrie e la competitività.
Infine, la Meloni ha lodato il miglioramento dei rapporti bilaterali e l’incremento del 30% dell’interscambio dal 2020. Ha menzionato la cooperazione in campo culturale e l’importanza della difesa dell’identità e della tradizione in un’epoca di bisogno di Europa e dei valori europei.
Il testo integrale dell’intervento del Presidente Meloni.
Buongiorno.
Grazie al Primo Ministro Kariņš. Abbiamo avuto un ampissimo scambio di vedute e, come già accaduto in diverse riunioni del Consiglio europeo, ci siamo trovati a condividere molte delle scelte fondamentali che in questo tempo all’Europa e alle nostre Nazioni sono richieste.
Noi ci siamo ricordati che erano 25 anni che un Presidente del Consiglio italiano non veniva a Riga in visita ufficiale. Sono molto contenta di aver sanato questa lacuna, lo dico anche invitando a mia volta il Primo Ministro a Roma quando vorrà, perché davvero ci sono molte materie sulle quali ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda, a partire ovviamente dal tema dell’Ucraina. Tema che sarà anche al centro, insieme alla politica di sicurezza e di difesa, del Vertice di Vilnius al quale ci apprestiamo a partecipare.
La posizione dell’Italia e la posizione della Lettonia sono in buona sostanza identiche. Abbiamo sostenuto e sosteniamo l’Ucraina a 360 gradi, anche lavorando perché l’Europa possa maggiormente investire sulla propria sicurezza, sulla propria difesa.
Io sarò, dopo l’incontro con il Primo Ministro, alla base militare di Camp Adaži dove ci sono 270 militari italiani che lavorano nell’ambito della missione NATO Enhanced Forward Presence. E questo dimostra non solamente l’attenzione che l’Italia riconosce ai nostri alleati, che sono alleati di frontiera, ma dimostra quanto riteniamo che si debba, in tema di difesa e in tema di sicurezza, in questo tempo particolarmente, essere attenti, concentrati e lucidi.
Con il Primo Ministro abbiamo avuto uno scambio di vedute molto ampio. Per esempio, lui lo ricordava, in tema di immigrazione ci siamo trovati d’accordo nelle ultime riunioni del Consiglio europeo. Chiaramente con un Paese come la Lettonia, che è Paese che a sua volta rappresenta i confini esterni dell’Unione europea, ragionare dei movimenti primari invece di discutere semplicemente dei movimenti secondari è più facile. Noi siamo cercando insieme di far capire che il tema – lo abbiamo detto tante volte – della gestione della migrazione, per essere affrontato in maniera unanime, deve essere gestito dall’origine, altrimenti sarà sempre difficile trovare soluzioni comuni: banalmente, perché geograficamente, perché storicamente, perché siamo Nazioni diverse. Mentre se insieme lavoriamo per gestire una migrazione legale, fermare l’immigrazione illegale, ma soprattutto favorire una migrazione che possiamo ricomprendere nelle nostre società, dando pari i diritti a chi viene a vivere da noi – quando ovviamente i flussi vengono governati – questo riteniamo che sia il modo migliore per affrontare questa materia.
Abbiamo parlato ovviamente di economia. L’Europa è chiamata anche a importanti scelte economiche: di resilienza delle sue catene di approvvigionamento, di sostegno alle sue industrie, alla sua capacità di essere competitiva. Questo richiama ovviamente il tema delle regole: dal Patto di stabilità e crescita in poi, io continuo a ritenere – l’Italia continua a ritenere – che sia fondamentale il ruolo che diamo alle spese in investimenti in tema di difesa, in tema di transizione verde, in tema di transizione digitale.
Gli investimenti danno un moltiplicatore che la spesa corrente non dà e quindi non si possono, dal nostro punto di vista, parlando delle prossime regole, considerare le due cose come se fossero la stessa. Esattamente come l’Italia ha chiesto piena flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti per bilanciare le iniziative che sono state portate avanti in tema di aiuti di Stato e crediamo che, e anche su questo mi pare che siamo d’accordo col Primo Ministro, la sostenibilità ambientale è fondamentale, ma è importante che cammini di pari passo con la sostenibilità sociale ed economica.
Dopodiché, sui rapporti bilaterali mi piace dire che Italia e Lettonia stanno facendo insieme un lavoro fantastico, perché il nostro interscambio dal 2020 è aumentato del 30% e io credo che possa fare ancora di più, particolarmente in tema di infrastrutture, in tema di difesa. Voi sapete che ci sono imprese italiane che stanno lavorando alla grande opera per unire sul piano ferroviario le tre capitali baltiche al resto d’Europa. Ci sono importanti investimenti di aziende italiane nel campo della siderurgia. Penso che con questo nostro rinnovato rapporto, anche personale tra me e il Primo Ministro, si possa fare ancora di più e meglio.
E poi una bellissima cooperazione in campo culturale. Le nostre università, i nostri centri di ricerca, lavorano sempre più insieme, ci sono importanti progetti. Per esempio quello che riguarda l’Università Tecnica di Riga, che è il principale Ateneo qui in Lettonia, che inaugurerà il primo Centro di cooperazione italo-lettone, amplierà l’insegnamento della lingua italiana e ovviamente anche corsi di lettone per la comunità italiana a Riga, che intanto comincia a crescere.
È la dimensione di due Nazioni che sono molto legate anche sul piano culturale, sulla loro difesa dell’identità, della tradizione. In un tempo nel quale c’è bisogno di Europa, c’è bisogno della nostra civiltà, c’è bisogno delle nostre idee e c’è bisogno di non disperdere il livello di diritti che abbiamo costruito nel nostro continente.
Da questo punto di vista, su questo e su molto altro, io e il Primo Ministro siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Davvero lo ringrazio spero di vederlo a Roma quanto prima. Grazie.