Ambiente: Rivelata l’estensione globale dell’inquinamento da plastica nelle barriere coralline.
Due studi pubblicati questa settimana su Nature presentano prove della diffusa contaminazione da plastica dei coralli e dei laghi d’acqua dolce. Lo studio sui coralli rileva che la maggior parte della plastica ritrovata è costituita da frammenti più grandi (principalmente detriti provenienti dall’industria della pesca), particolarmente abbondanti nelle barriere coralline più profonde. L’analisi dei laghi e dei bacini d’acqua dolce rivela che tutti i corpi d’acqua esaminati sono contaminati da microplastiche.
L’inquinamento da plastica causato dall’uomo rappresenta una minaccia emergente per i sistemi idrici. Sebbene il problema si manifesti su scala globale, i livelli di inquinamento sono fortemente influenzati da fattori regionali e locali, il che significa che è necessario un dataset completo per informare adeguatamente le strategie di mitigazione e gestione.
Hudson Pinheiro e colleghi hanno esaminato i coralli a livello globale alla ricerca di macroplastiche (di dimensioni superiori a 5 cm) e altri detriti in 84 siti di studio, tra cui i bacini dell’Oceano Pacifico, Atlantico e Indiano. Hanno studiato sia barriere coralline poco profonde (meno di 30 m di profondità) che quelle più profonde (30-150 m), queste ultime meno documentate. Detriti sono stati trovati in 77 dei 84 siti, con le macroplastiche che rappresentano l’88% dei detriti ritrovati. I livelli di macroplastiche erano più elevati nelle barriere coralline più profonde. Nella maggior parte delle aree esaminate, i pescherecci sono stati identificati come la principale fonte di plastica, come fili e trappole scartate.
In uno studio indipendente, Veronica Nava e colleghi hanno prelevato campioni dalle acque superficiali di 38 laghi e bacini in 23 paesi, per lo più concentrati nell’emisfero settentrionale. Hanno trovato microplastiche (di dimensioni superiori a 250 μm) in tutti i siti campionati. I laghi e i bacini vicini a insediamenti umani densamente popolati e quelli con ampie superfici avevano le più alte concentrazioni di contaminazione da plastica. I laghi con superfici più piccole avevano una percentuale più alta di fibre di poliestere, mentre i laghi più grandi e profondi tendevano ad essere dominati da frammenti di polipropilene e polietilene. Le fibre tessili, una nota importante fonte di contaminazione da plastica, sono state trovate anche in aree remote con scarsa presenza umana.
Complessivamente, i due studi dimostrano la diffusa contaminazione dei corpi d’acqua con detriti di plastica, sottolineando l’urgente necessità di un monitoraggio coordinato e sistematico dell’inquinamento da plastica.
Articolo Nature: Plastic pollution on the world’s coral reefs. L’inquinamento da plastica nelle barriere coralline del mondo. DOI 10.1038/s41586-023-06113-5 .
Immagini:
- Lenze aggrovigliate e spezzate da coralli dendrofillidi a 70 m di profondità a Capo Verde. Credits: Nature, Luiz Rocha.
- Veronica Nava e Barbara Leoni durante il processo di campionatura. Credits Nature, Veronica Nava.
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