Così il presidente Meloni a Palermo, nella commemorazione della strage di Via D’Amelio.
Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato a Palermo alla cerimonia di diposizione della corona di alloro alle lapidi in memoria dei Giudici Falcone e Borsellino e degli agenti caduti nelle due stragi e poi ha fatto visita nei luoghi in cui sono sepolti i giudici, al cimitero di Santa Maria di Gesu’ e nella chiesa di San Domenico. A seguire ha presieduto il Comitato di Ordine e Sicurezza pubblica presso la Prefettura e ha tenuto un punto stampa.
Meloni ha spiegato di aver iniziato a svolgere attività politica proprio dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio, e gli omicidi dei giudici Falcone e Borsellino. Ha ribadito l’importanza di combattere la mafia e ha elogiato le azioni del governo nella lotta contro la criminalità organizzata. Ha sottolineato il ruolo fondamentale del carcere ostativo nel mettere in sicurezza i mafiosi e ha evidenziato il significativo numero di arresti effettuati negli ultimi otto mesi, sottolineando l’importanza di difendere la legislazione antimafia.
La leader di Fratelli d’Italia ha anche criticato le polemiche sterili e inventate, sostenendo che tali discussioni non contribuiscono all’efficacia della lotta contro la mafia. Ha rifiutato l’idea che opinioni personali debbano prevalere sui fatti concreti, sottolineando che i risultati tangibili, come il numero di mafiosi arrestati, sono ciò che conta davvero.
Quanto alla sua partecipazione alla fiaccolata per il giudice Borsellino, ha ricordato l’impossibilità a partecipare, evidenziando la sua presenza istituzionale alla cerimonia per Falcone e Borsellino, e il suo impegno costante nel combattere la mafia. Ha sottolineato di non essere mai scappata, spiegando di camminare sempre a testa alta, e che non si sottrae dalla responsabilità di affrontare il problema della criminalità organizzata.
Meloni ha anche toccato il tema della proposta di riforma per l’accesso universitario nel giornalismo. Ha menzionato l’ipotesi di introdurre una laurea magistrale come requisito per accedere alla professione, oltre alla possibilità di una laurea triennale con corsi specialistici controllati dall’Ordine dei giornalisti. Ha sottolineato l’importanza di modernizzare le norme che regolano la professione giornalistica, in linea con le esigenze attuali.
In sintesi, Giorgia Meloni ha espresso il suo sostegno alla lotta contro la mafia, lodando le azioni del governo per contrastare la criminalità organizzata. Ha criticato le polemiche sterili e ha evidenziato la necessità di basarsi sui fatti concreti. Inoltre, ha affrontato il tema della riforma dell’accesso universitario nel giornalismo, sottolineando l’importanza di adattare le norme alla realtà attuale. Infine, ha ribadito il suo impegno nel combattere la mafia e la sua determinazione nel fare fronte a questa sfida.