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Religione

L’Opus Dei non è più prelatura personale, né diocesi extraterritoriale

Papa-Francesco-Piazza-San-Pietro

Lo ha definito Papa Francesco nella sua Lettera Apostolica Motu Proprio di ieri, 8 agosto 2023.

Nell’undicesimo anno del suo pontificato, Papa Francesco ha apportato delle modifiche ai canoni 295-296 riguardanti le Prelature personali. Originariamente menzionate per la prima volta dal Concilio Vaticano II, queste Prelature sono state create per facilitare le opere pastorali specifiche per diverse classi sociali. Citando dal testo: “dove per rendere più facili le opere pastorali particolari per le diverse classi sociali si prevede la costituzione di Prelature personali, in quanto il corretto esercizio dell’apostolato lo avrà richiesto”. Esse furono ulteriormente descritte nel Motu Proprio Ecclesiae Sanctae come entità create per “favorire speciali iniziative pastorali o missionarie in favore di certe regioni o di gruppi sociali”.

Con la recente Costituzione Apostolica “Praedicate evangelium”, la responsabilità delle Prelature personali è stata trasferita al Dicastero per il Clero. In questo contesto, Papa Francesco ha stabilito tre importanti modifiche:

  • Il can. 295, 1 ora stabilisce che una Prelatura personale è assimilabile alle associazioni pubbliche clericali di diritto pontificio. Come citato: “Praelatura personalis, quae consociationibus publicis clericalibus iuris pontificii cum facultate incardinandi clericos assimilatur…”.
  • Il can. 295, 2 chiarisce le responsabilità del Prelato riguardo alla formazione e al sostentamento dei chierici incardinati.
  • Nel can. 296, viene aggiunto un riferimento che consente ai laici di partecipare alle attività apostoliche della Prelatura personale, come descritto: “Servatis can. 107 praescriptis, conventionibus cum praelatura initis, laici operibus apostolicis praelaturae personalis sese dedicare possunt…”.

Il Papa ha concluso dichiarando che le disposizioni prese in questa Lettera Apostolica entreranno in vigore il giorno della loro pubblicazione su L’Osservatore Romano.

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