L’inverno si avvicina, il Regno Unito potrebbe essere di fronte a una nuova ondata di Covid-19.
Ne parla la matematica Christina Pagel, ricercatrice all’University College di Londra, in un articolo su The bmj, in cui spiega che il Regno Unito, a causa pure della nuova variante EG5, sta entrando in una nuova ondata di Covid-19. E si interroga su quali potrebbero essere le conseguenze dal punto di vista sanitario e epidemiologico.
Dall’inizio del monitoraggio delle acque reflue alla cessazione dei sondaggi sulla diffusione del Covid-19 dell’Office for National Statistics, l’Inghilterra ha ridotto progressivamente la sorveglianza del virus. Nonostante ciò, sembra che la prevalenza sia stata al suo minimo da giugno/luglio rispetto all’estate del 2020. Le morti settimanali collegate al covid sono al minimo dall’inizio della pandemia.
Tuttavia, dal luglio 2023, le ospedalizzazioni quotidiane per covid sono aumentate. Indicazioni secondarie, come l’app Zoe Symptom Tracker e le tendenze di ricerca di Google, confermano un aumento della diffusione del virus.
Il 2022 ha visto diverse ondate di Covid-19, mentre il 2023 è stato relativamente tranquillo. L’assenza di misure di mitigazione, insieme a varianti virali non particolarmente aggressive e a una popolazione ampiamente vaccinata, potrebbe aver contribuito a ciò.
Le varianti ora prevalenti nel Regno Unito sono sottoclassi di Omicron XBB. Tuttavia, la protezione da vaccinazioni e infezioni precedenti potrebbe diminuire. Questo, combinato con il ritorno a scuola e al lavoro e più tempo trascorso al chiuso, potrebbe dare luogo a una significativa ondata di settembre.
Nonostante la protezione garantita dai vaccini e dalle infezioni passate, non si prevede un drastico aumento delle ospedalizzazioni o delle morti. Tuttavia, la lunga durata dei sintomi del covid rimane un problema significativo.
Due preoccupazioni principali emergono: la possibile ripetizione della crisi sanitaria dello scorso inverno e l’emergenza di una nuova variante di virus, differente dalle precedenti. Una tale variante potrebbe diffondersi notevolmente prima che ne siamo consapevoli.
La probabile ondata di covid in inverno potrebbe causare problemi all’NHS e interruzioni lavorative. Gli esperti hanno stimato una probabilità del 20% che ciò si verifichi entro due anni. La variante attualmente in crescita nel Regno Unito non è quella temuta. Tuttavia, recentemente è emersa una nuova variante in Israele e Danimarca. La situazione sottolinea l’importanza di aumentare la sorveglianza e di prepararsi per l’inverno.
Fonte The bmj: Covid is on the rise again—so what next ?
Doi: https://doi.org/10.1136/bmj.p1885.