Il Pontefice: studiare e divulgare le lettere di San Paolo.
Papa Francesco ha accolto ieri calorosamente i partecipanti al Colloquio Ecumenico Paolino a Roma, esaltando l’importanza di questo incontro annuale che ha origini poco dopo il Concilio Vaticano II. Nel suo discorso ha enfatizzato la diversità delle tradizioni cristiane rappresentate e ha sottolineato l’importanza dell’unità tra cristiani attraverso il magistero paolino. Il Santo Padre ha affermato: “Questo – vorrei dire – è il grande contributo del Colloquium: l’incontro tra cristiani diversi tra loro… il dialogo tra punti di partenza differenti, che cercano un terreno comune a partire dalla Scrittura.”
Francesco ha poi parlato della coraggiosa e profetica natura dell’iniziativa, elogiando il coraggio di superare la diffidenza e di cercare l’unità nonostante le differenze. Ha dichiarato: “Se nel corso della storia le divisioni sono state motivo di sofferenza, oggi dobbiamo impegnarci a invertire la rotta, progredendo in percorsi di unità e di fraternità, che cominciano proprio pregando, studiando e lavorando insieme.”
Il Papa ha enfatizzato l’importanza del testo scelto per il colloquio di quest’anno, i capitoli 9-11 della Lettera ai Romani, descrivendoli come un’esposizione straordinaria del mistero della salvezza. Ha poi citato una dichiarazione congiunta tra la Chiesa Cattolica e la Federazione Luterana Mondiale, ribadendo che “i credenti possono fare affidamento sulla misericordia e sulle promesse di Dio.”
Infine, il Pontefice ha incoraggiato i partecipanti a continuare la loro ricerca e a divulgare la ricchezza delle Lettere paoline, esprimendo la speranza che il loro lavoro favorisca la crescita dello spirito ecumenico tra i credenti. Conclude il suo discorso con un aneddoto su un teologo ortodosso, sottolineando l’importanza del cammino e del servizio nel vero ecumenismo.
Queste sono le parti salienti e alcune citazioni testuali del discorso. Se hai bisogno di ulteriori dettagli o adattamenti, fammelo sapere.
