Nature: Covid-19, recente studio mostra possibili mutazioni nel virus causate dal Molnupiravir.
Uno studio pubblicato recentemente su Nature suggerisce che il farmaco antivirale molnupiravir potrebbe causare una specifica serie di mutazioni nel SARS-CoV-2. Queste osservazioni indicano l’emergenza di una firma mutazionale associata all’uso di molnupiravir. Non è ancora chiaro se queste mutazioni influenzino la resistenza al molnupiravir, ma queste scoperte potrebbero guidare ulteriori ricerche sugli effetti del farmaco sull’evoluzione del virus.
Il molnupiravir, ampiamente utilizzato per trattare l’infezione da SARS-CoV-2, funziona inducendo mutazioni nel genoma del virus durante la replicazione, diminuendo così il numero di progenie virali vive. Tuttavia, se il trattamento non elimina completamente l’infezione da Covid-19, potrebbero emergere mutazioni legate all’uso di molnupiravir e trasmettersi.
Un gruppo di ricercatori guidati da Theo Sanderson ha analizzato le mutazioni associate al trattamento con molnupiravir e la loro possibile diffusione. Esaminando database di sequenziamento globali con oltre 15 milioni di genomi di SARS-CoV-2, gli autori hanno rilevato mutazioni specifiche nei campioni del 2022, anno in cui è iniziato il trattamento con molnupiravir. Molti dei paesi in cui queste mutazioni sono state riscontrate, come UK, Australia, USA e Giappone, hanno riportato un uso diffuso del farmaco nel 2022. Al contrario, paesi che non hanno autorizzato l’uso di molnupiravir, come il Canada, presentavano un minor numero di queste mutazioni nei campioni analizzati.
Questi dati suggeriscono che l’uso del molnupiravir ha generato un profilo mutazionale caratteristico rilevabile nei database di sequenziamento. Queste informazioni sono fondamentali nella valutazione degli effetti e della sicurezza del farmaco. Tuttavia, gli autori sottolineano che è difficile prevedere se il molnupiravir possa influenzare l’emergenza o la trasmissione di nuove varianti.
Articolo Nature: A molnupiravir-associated mutational signature in global SARS-CoV-2 genomes. DOI 10.1038/s41586-023-06649-6.