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Ambiente

L’appello di Papa Francesco sulla crisi climatica, nella Laudate Deum

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L’Esortazione Apostolica Laudate Deum di Papa Francesco, pubblicata ieri, si rivolge a tutte le persone che vogliono contribuire a lottare contro la crisi climatica. Il documento inizia evocando le parole di San Francesco d’Assisi, che ha lodato Dio per tutte le sue creature, eco delle sensibilità di Gesù verso la vita (Mt 6,28-29; Lc 12,6).

Il Papa esprime preoccupazione per la crisi climatica, sottolineando che, a otto anni dalla pubblicazione dell’Enciclica “Laudato si'”, la risposta globale è stata insufficiente, e il mondo si avvicina a un punto di rottura potenzialmente catastrofico a causa del cambiamento climatico. Questo fenomeno non solo minaccia l’ambiente, ma anche la vita e la dignità umana, colpendo in modo sproporzionato i più vulnerabili.

Il testo sottolinea che il cambiamento climatico è un problema profondamente sociale, legato alla dignità della vita umana. Vari rappresentanti della Chiesa in diverse regioni del mondo hanno riconosciuto il legame cruciale tra la cura per gli altri e la cura per la Terra. La crisi climatica è vista come una minaccia universale che richiede un’azione immediata e decisiva per proteggere sia le persone che il pianeta.

Il documento riconosce che i segnali del cambiamento climatico sono evidenti e indiscutibili, menzionando fenomeni estremi come ondate di calore, siccità, inondazioni e altri eventi climatici estremi. La crisi è ulteriormente aggravata da una resistenza e confusione persistente da parte di alcuni settori della società, che negano o minimizzano la gravità della situazione.

Papa Francesco afferma che il cambiamento climatico è principalmente di origine umana, con un aumento significativo delle emissioni di gas serra a partire dal XIX secolo. Il testo avverte che, senza un intervento significativo, gli impatti irreversibili del cambiamento climatico comprometteranno la vita sul pianeta in modi sostanziali e duraturi.

Il documento critica il paradigma tecnocratico dominante, che vede la realtà, la verità e il bene come derivati unicamente dalla tecnologia e dall’economia. Questo paradigma favorisce una crescita illimitata e non sostenibile, compromettendo la cura per la casa comune e promuovendo disuguaglianza e sfruttamento.

La debolezza della politica internazionale e la necessità di ridefinire il multilateralismo

Il Pontefice enfatizza l’importanza del multilateralismo per il progresso globale e critica l’autoritarismo concentrato. Pone in evidenza le insufficienze delle risposte globali alle crisi finanziarie e sanitarie, suggerendo una riforma del multilateralismo attuale per renderlo più efficace e rappresentativo. E invita a riformare il multilateralismo, citando esempi di successo da parte della società civile. Suggerisce che un multilateralismo radicato e partecipativo potrebbe avere successo dove le élite al potere hanno fallito, specialmente in merito alla crisi climatica.

Le Conferenze sul clima: progressi e fallimenti. Cosa ci si aspetta dalla COP28 di Dubai?

Papa Francesco esamina pure le conferenze climatiche passate, evidenziando sia i successi che i fallimenti. Benché alcuni progressi siano stati fatti, osserva, gli obiettivi globali non sono stati raggiunti e gli accordi internazionali spesso mancano di efficaci meccanismi di attuazione e sanzione. Il Santo Padre esprime speranze per la futura COP28 a Dubai, sottolineando l’importanza di accordi vincolanti e verificabili per accelerare la transizione energetica. Invoca strategie concrete e un impegno globale per evitare i peggiori impatti del cambiamento climatico.

Le motivazioni spirituali, alla luce della fede.

Il segmento finale discute le motivazioni spirituali per la tutela dell’ambiente. Richiamando principi e insegnamenti biblici. Il Papa sottolinea l’interconnessione tra umanità e natura e l’importanza della responsabilità e della custodia del creato. Invita a un cambiamento culturale profondo e a un impegno collettivo per ridurre gli impatti ambientali. Questo sottosegmento approfondisce il ruolo della fede nella percezione e nella custodia dell’ambiente, sottolineando la necessità di un atteggiamento umile e rispettoso nei confronti del creato.

Comunione e responsabilità

Laudate Deum si conclude enfatizzando la connessione intrinseca tra esseri umani e natura. Sottolinea l’importanza del cambiamento individuale e collettivo, così come della responsabilità politica, per favorire un modello di vita più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

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