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Foibe, Meloni: storia da perpetuare nel tempo, anche con il Museo Nazionale del Ricordo

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Dalla Foiba di Basovizza, una promessa di memoria e verità per le future generazioni.

In una cerimonia toccante tenutasi il 10 Febbraio 2024 presso la Foiba di Basovizza, il Presidente Giorgia Meloni ha rinnovato il solenne impegno dell’Italia nel mantenere viva la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Nel suo discorso, il Presidente ha espresso parole di profonda riflessione e impegno, evidenziando l’importanza della memoria collettiva e del ricordo delle tragiche vicende che hanno segnato il confine orientale dell’Italia.

Un luogo del cuore che ha sempre qualcosa di prezioso.

Il Presidente Meloni ha ricordato le sue visite precedenti a Basovizza, descrivendo il sacrario come “un luogo del cuore” che “ti dona sempre qualcosa di prezioso” (Meloni). Queste parole non solo evocano il profondo significato personale del sito, ma sottolineano anche l’importanza del ricordo e della memoria collettiva.

Meloni: da ragazza a Presidente: un percorso ininterrotto.

Riflettendo sul suo percorso personale, Meloni ha condiviso: “Sono venuta qui da ragazza, quando lo facevano in pochi e farlo significava essere additati, accusati, isolati.” Questa esperienza personale si lega al suo impegno attuale come capo di stato, dimostrando una continuità nella lotta contro l’oblio e per la verità storica.

La promessa di trasmissione del ricordo.

Il Presidente ha evidenziato l’importanza di trasmettere il ricordo alle future generazioni: “fare la mia parte, perché venga trasmesso ai nostri figli quel testimone del ricordo… perché i nostri figli a loro volta lo trasmettano ai nostri nipoti” (Meloni). Questa promessa solenne riflette la determinazione nell’assicurare che il sacrificio delle vittime non venga mai dimenticato.

Debito di gratitudine e riconoscimento.

Nel suo discorso, Meloni ha sottolineato il debito di gratitudine verso coloro che hanno sofferto e perso la vita: “siamo qui per ricordare degli innocenti trucidati, certo, ma siamo qui anche per chiedere ancora una volta perdono a nome delle Istituzioni di questa Repubblica per il silenzio colpevole” (Meloni). Queste parole riconoscono le responsabilità passate e l’impegno a fare giustizia.

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Per un futuro di memoria e solidarietà.

Il Presidente ha annunciato l’inaugurazione di un treno storico, simbolo di riconciliazione e memoria collettiva: “per accompagnare idealmente quegli esuli in un’Italia che oggi conosce la loro storia e riconosce il loro sacrificio” (Meloni). Questa iniziativa rappresenta un passo avanti nel riconoscimento ufficiale delle tragedie del passato e nel promuovere una cultura di solidarietà e comprensione.

Storia italiana che continua anche con il Museo nazionale del Ricordo.

Il premier ha annunciato la decisione di  “contribuire a perpetuare nel tempo” questa “storia tutta italiana, anche attraverso “la nascita del Museo nazionale del Ricordo”, che “sorgerà a Roma, nella Capitale d’Italia, perché questa è una storia che non appartiene a una piccola porzione di confine o di quel che resta dell’esodo del popolo giuliano dalmata, ma è una storia che appartiene all’Italia intera e l’Italia intera – ha affermato – deve avere la possibilità e l’occasione di dirvi grazie”.

Verità e memoria.

Il discorso del Presidente Meloni al Giorno del Ricordo rappresenta un momento fondamentale nel percorso dell’Italia verso la riconciliazione con il proprio passato. Attraverso la sua promessa di mantenere viva la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, il Presidente sottolinea l’importanza di un ricordo condiviso come fondamento per un futuro di pace e solidarietà.

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